STORIA DEI VENETI /12 - La nascita ufficiale della Serenissima e il XV secolo
Con l'elezione a Doge di Francesco Foscari si ha il compimento della trasformazione istituzionale del Comune in Repubblica Aristocratica che prende l'appellativo di "Serenissima" e raggiunge nel XV secolo un prestigio internazionale di primo piano.

Benché il predecessore Tommaso Mocenigo avesse lasciato indicazione di non eleggere come suo successore Francesco Foscari, anche per la propensione che questi aveva per l’espansione del territorio soggetto a Venezia verso l’entroterra continentale, la scelta ricadde proprio su colui che eserciterà la carica di Doge per il periodo più lungo tra tutti i 120 della Storia di Venezia che ricoprirono quella carica.
Fu così che, in seguito all’elezione del nuovo Doge del 15 Aprile 1423, Il Maggior Consiglio decretò per l'occasione la definitiva abolizione della Concio popolare e gli organi pubblici smisero così da quel momento di fare riferimento all'antico Comune. Il Doge prese così il titolo di “Serenissimo Principe” e con lui il supremo organo di presidenza delle assemblee statali prese a chiamarsi “Serenissima Signoria”, mentre lo Stato tutto prese a chiamarsi ufficialmente “Serenissima Repubblica”.
A partire dal 1426 iniziò la politica espansionistica in terraferma con l’apertura delle ostilità verso il Ducato di Milano che portò, con le vittoriose battaglie di Maclodio e di Cremona dell’ottobre 1427, a estendere i confini occidentali fino al fiume Adda; una serie di successivi rovesci militari costò la testa al Conte di Carmagnola, comandante delle truppe veneziane condannato come traditore e giustiziato tra le colonne in Piazza San Marco, salvo poi dare impulso alla conquista di tutto il Lago di Garda anche grazie all’epica impresa del 1439, passata alla Storia con l’appellativo di Galeas per montes, con la quale 2 navi da guerra e 25 imbarcazioni armate minori furono fatte risalire lungo il fiume Adige, issate sopra il valico e poi calate nel lago con una straordinaria impresa ingegneristica che permise di prendere il controllo da Riva del Garda fino a Torbole. Poi, tra ulteriori alterne vicende militari, si giunse alla Pace di Cremona del 1441 che riconobbe l’annessione alla Repubblica Serenissima, nello Stato da Tera, dei territori di Peschiera, Brescia, Bergamo e Crema.
In questi anni la situazione diplomatica fu favorevole alla Repubblica anche per l’elezione al soglio pontificio del veneziano Gabriele Condulmer che, col nome di Eugenio IV, regnò dal 1431 al 1447, cosa che permise di non avere la rivalità dello Stato Pontificio nelle questioni geopolitiche in cui s’era impegnata.
Le lotte perdurarono fino all’inizio degli anni Cinquanta del secolo, quando un evento epocale stravolse la Storia dell’umanità: nel maggio 1453 crollò definitivamente, sotto la spinta dei musulmani turchi, l’Impero Romano d’Oriente, ovvero l’erede dell’antico Impero Romano da cui la stessa sovranità di Venezia derivava, tanto da restarne l’unica e ultima erede.
Con la caduta di Costantinopoli sotto la casata degli Othman (da cui il nome di Ottomani esteso ai Turchi) tutti gli Stati italiani e le monarchie d’Europa dovettero cambiare prospettiva e porsi sulla difensiva verso la minaccia del jihad per l’islamizzazione dell’Occidente. Le ostilità nelle terre italiche cessarono e con la Pace di Lodi del 19 Aprile 1454 furono tracciati i confini che, con pochi cambiamenti, saranno mantenuti fino all’arrivo della Rivoluzione portata da Napoleone a sconquassare l’ordine europeo e italico. Il vecchio Doge Francesco Foscari finì il suo lunghissimo dogado nel 1457 in seguito agli scandali che colpirono il figlio Jacopo, infine giustiziato per tradimento, e che indussero nell’Ottobre di quell’anno il Consiglio dei X a imporgli l’abdicazione, poco dopo la quale egli morì, in data 1° Novembre 1457.
La seconda metà del secolo vide la conquista di quasi tutto il Polesine - con l’eccezione di pochi territori che prenderanno il nome di Transpolesano Ferrarese - a fronte delle prime perdite territoriali dello Stato da Mar (Negroponte in primis, col noto supplizio del Bailo locale Paolo Erizzo) per opera dell’Impero Turco, anche se negli anni Ottanta fu acquisita l’isola di Cipro grazie al matrimonio contratto dalla nobile Caterina Corner con il legittimo sovrano Luigi da Lusignano; rimasta vedova, resse da sola per alcuni anni il piccolo regno insulare, per poi darlo alla Repubblica Serenissima che la ricambiò col titolo di Signora di Asolo, dove ebbe una corte dorata a disposizione e un lauto vitalizio col quale si dedicò al mecenatismo, dando il principio al Cinquecento Veneto che tanta parte di eredità artistica ha lasciato all’intera umanità.
(nella mappa, i confini decretati dalla Pace di Lodi del 1454)
Alla fine del XV secolo la nazione Veneta era riunita ed era parte di una Repubblica ancor più vasta, multietnica e multinazionale, potente commercialmente e rispettata militarmente. Troppo potente per non scatenare l’invidia degli altri Stati italici e per non venire bramata, per una spartizione, dai regni stranieri. L’inizio del nuovo secolo, infatti, porterà con sé la guerra.