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Religioni 03-09-2024

ISLAM - Il Profeta Maometto

Se il Corano è fondamento e sostanza dell'islam, la figura del Profeta è il suo vertice umano imprescindibile. Vediamo chi fu storicamente Maometto e cosa rappresenta la sua figura per i musulmani.

 

 

L'islam è per definizione una "religione del libro" e non potrebbe sussistere la pratica musulmana senza il Corano, alla luce della sua caratteristica di essere essenzialmente una "ortoprassi" - vedi prima lezione - appoggiata sul testo sacro. Ma nella fede dei musulmani è impossibile separare il libro sacro da colui che l'ha rivelato, ossia il Profeta Maometto (Muhammad in arabo).

Di seguito verrà riportata una dettagliata biografia di quest'uomo arabo vissuto tra il 570 e il 632 dopo Cristo che ha fondato la religione che oggi riguarda quasi 2 miliardi di persone ed è maggioritaria in Medio Oriente, Nord Africa e molti Paesi dell'Asia meridionale (tra i quali Bangladesh e Indonesia che, sommati, superano i 400 milioni di persone).

Prima però ritengo sia necessario chiarire alcune differenze sostanziali con il cristianesimo, dato che la propaganda laicista genera confusione e crea ignoranza a piene mani. Diciamo subito che l'affermazione: "Le tre religioni monoteiste hanno ciascuno un grande profeta come capostipite: Mosè per gli ebrei, Gesù di Nazareth per i cristiani e Maometto per i musulmani" va liquidata con la definizione di Fantozzi: "E' una cagata pazzesca!". Tale affermazione può stare in bocca a un sociologo ateo, oppure a un massone sincretista, ma non ha alcun fondamento e non può nemmeno essere liquidata come semplificazione a buon mercato. Semplicemente "è una cagata pazzesca!".

Questo perché la figura di Gesù Cristo per i cristiani non è quella di un profeta, ma quella di Dio fattosi uomo. Cristo è Dio, per i cristiani, che infatti si chiamano così proprio per questo motivo. Precisamente Egli è la Seconda Persona della Trinità, cioè del Dio unico che è Padre, Figlio e Spirito Santo; una sostanza in tre persone, e il Verbo di Dio è il Figlio eterno che per gli uomini e per la loro salvezza discese dal Cielo e si è fatto uomo, con tutto quello che segue e che viene fedelmente riportato nella preghiera conosciuta come "il Credo" e che più precisamente si chiama "Simbolo niceno-costantinopolitano". Anche i musulmani, che portano un enorme rispetto per Gesù a cui il Corano dà notevole rilievo e spazio, lo considerano solo un grande profeta, l'ultimo prima del Profeta per eccellenza che per loro è Maometto, portatore del "sigillo della rivelazione" che sarebbe appunto il Corano. Ma per i musulmani, comunque, Maometto resta un uomo che è vissuto, si è sposato con più donne, ha avuto figlie (i figli morirono invece tutti appena nati), ha lavorato, ha combattuto, ha ucciso, infine è morto e tale è rimasto. Egli rappresenta per i musulmani l'ideale di perfezione umana dal punto di vista della fede musulmana e la sua figura è stata quasi sacralizzata, ma sempre dal punto di vista del massimo rispetto e onore umano, poiché nell'islam solo Allah merita venerazione e adorazione. Allah è "il totalmente altro" e per un musulmano è inconcepibile l'incarnazione di Dio annunciata dai Vangeli, e la figura del Profeta è quella dell'Inviato di Allah per portare la sua parola (in arabo) agli uomini.

Dunque non c'è alcuna analogia tra la figura di Maometto e quella di Gesù e va sempre ricordato, se si vuole essere seri, che le religioni sono tutte diverse tra loro e non sono la semplice espressione locale, mutevole secondo il contesto socioculturale e storico, della medesima spiritualità comune a tutta l'umanità. Questa è sempre la "cagata pazzesca" dei sociologi atei o dei maestri massoni. Analogie se ne possono fare, con prudenza ed evitando banalizzazioni, laddove serva a capire partendo da cose già note. Altrimenti, il modo migliore per studiare una religione è fingere di essere arrivati in un pianeta alieno dove c'è solo quella religione e partire da zero. Noi siamo atterrati nel "pianeta Islam abitato dai musulmani" e con questo metodo andremo avanti con i capitoli successivi, dopo aver letto anche la seguente biografia del Profeta Maometto.

Biografia di Maometto (Muhammad), il Profeta dell'Islam

Contesto Storico e Famiglia

Maometto (in arabo, محمد, Muhammad) nacque intorno al 570 d.C. nella città di Mecca, nell'attuale Arabia Saudita. La sua nascita avvenne all'interno della tribù dei Quraysh, una delle più potenti e rispettate tribù arabe dell'epoca, che aveva il controllo della Kaaba, il santuario religioso più importante della Mecca. La sua famiglia apparteneva al clan Hashim, un ramo meno influente dei Quraysh. Suo padre, Abdullah, morì prima che Maometto nascesse, e sua madre, Amina bint Wahb, morì quando egli aveva circa sei anni, lasciandolo orfano.

Dopo la morte della madre, Maometto fu allevato dal nonno paterno, Abdul-Muttalib, che a sua volta morì due anni dopo, affidando il ragazzo a suo zio, Abu Talib. Abu Talib era un mercante rispettato e, nonostante le difficoltà economiche, si prese cura di Maometto come se fosse suo figlio. Durante questi anni, Maometto sviluppò una reputazione per la sua onestà e affidabilità, tanto che era comunemente noto come "Al-Amin" (il Fedele, l'Affidabile).

Giovinezza e Vita da Mercante

In giovane età, Maometto cominciò a lavorare come pastore e successivamente si unì alle carovane mercantili del suo zio Abu Talib. Questo lavoro lo portò a viaggiare verso la Siria e altre regioni vicine, esponendolo a diverse culture e religioni, tra cui il cristianesimo e il giudaismo. Durante questi viaggi, ebbe modo di osservare e apprendere le diverse pratiche religiose e sociali delle genti che incontrava.

A 25 anni, Maometto fu assunto da Khadija bint Khuwaylid, una ricca vedova meccana, per gestire una carovana commerciale diretta in Siria. Khadija, colpita dalla sua integrità e abilità, gli propose il matrimonio. Sebbene Khadija fosse quindici anni più anziana di Maometto, il matrimonio fu molto felice e diede alla luce diversi figli, tra cui quattro figlie e due figli maschi che però morirono in tenera età. Tra le figlie, Fatima è la più conosciuta ed è considerata una figura centrale nell'Islam.

Prime Rivelazioni e Missione Profetica

A partire dal 610 d.C., quando Maometto aveva circa 40 anni, iniziò a ritirarsi regolarmente in meditazione sul Monte Hira, vicino a Mecca. Durante uno di questi ritiri, nel mese di Ramadan, Maometto ebbe la sua prima esperienza di rivelazione divina. L'arcangelo Gabriele (Jibril in arabo) gli apparve e gli ordinò di "leggere" o "recitare" (Iqra’ in arabo). Nonostante le sue iniziali paure e incertezze, queste rivelazioni continuarono e divennero la base del Corano, il testo sacro dell'Islam.

Le prime rivelazioni erano incentrate sulla monoteismo e sull'invito a credere in un unico Dio, Allah. Maometto iniziò a predicare prima alla sua famiglia e ai suoi amici più vicini, trovando supporto iniziale in sua moglie Khadija, nel suo amico Abu Bakr, e nel cugino Ali ibn Abi Talib.

Man mano che la sua missione proseguiva, Maometto iniziò a predicare pubblicamente a Mecca. Il suo messaggio di monoteismo contrastava fortemente con le credenze politeiste prevalenti della città, che vedevano la Mecca come un centro religioso e commerciale basato sulla venerazione di molteplici divinità. Questo lo portò a incontrare l'ostilità dei leader meccani, che temevano che il suo messaggio potesse minacciare il loro potere economico e religioso.

Persecuzione e Emigrazione a Medina (Egira)

A causa della crescente ostilità e persecuzione, Maometto e i suoi seguaci subirono vari atti di violenza e ostracismo. Nel 619, il "Anno del Dolore", Maometto subì due gravi perdite: la morte di sua moglie Khadija e di suo zio Abu Talib, che lo aveva protetto dalle ostilità dei Quraysh.

Nel 622 d.C., la situazione a Mecca diventò insostenibile per i musulmani, e Maometto accettò un invito da parte di un gruppo di abitanti della città di Yathrib (che poi sarebbe diventata Medina) per trasferirsi lì e agire come mediatore nelle loro dispute. Questo evento, conosciuto come Egira (Hijra), segna l'inizio del calendario islamico.

A Medina, Maometto non solo agì come leader religioso ma anche come leader politico e militare, stabilendo una comunità islamica (Ummah) basata sulla fede comune e non sull'appartenenza tribale. Stipulò la Costituzione di Medina, un documento che stabiliva i diritti e i doveri di tutti i cittadini, musulmani e non musulmani.

Consolidamento del Potere e Battaglie

Dopo l'emigrazione a Medina, i conflitti con i meccani continuarono. La Battaglia di Badr (624 d.C.) fu la prima grande battaglia tra i musulmani e i Quraysh di Mecca, in cui Maometto e i suoi seguaci riportarono una sorprendente vittoria. Tuttavia, l'anno successivo, nella Battaglia di Uhud, i musulmani subirono pesanti perdite. Queste battaglie consolidarono la determinazione di Maometto e dei suoi seguaci.

Nel 627, durante la Battaglia del Fossato (o Battaglia del Trincea), i meccani e i loro alleati tentarono di assediare Medina, ma grazie alla strategia difensiva del fossato, i musulmani riuscirono a respingere l'attacco.

Conquista della Mecca e Ultimi Anni

Nel 628 d.C., Maometto negoziò il Trattato di Hudaybiyyah con i Quraysh, un accordo di pace che consentì ai musulmani di effettuare un pellegrinaggio sicuro alla Mecca l'anno successivo. Tuttavia, quando i Quraysh violarono il trattato, Maometto marciò su Mecca nel 630 d.C. con un esercito di 10.000 uomini. La città si arrese senza combattere, e Maometto entrò a Mecca vittorioso. Distrusse gli idoli pagani nella Kaaba e consacrò il santuario come luogo di culto per Allah, stabilendo l'Islam come religione dominante in Arabia.

Dopo la conquista della Mecca, Maometto consolidò il suo potere e l'autorità islamica attraverso l'Arabia. Continuò a ricevere rivelazioni fino alla sua morte.

Morte e Successione

Maometto morì il 632 d.C. a Medina, all'età di circa 62 anni, dopo una breve malattia. La sua morte segnò l'inizio di un periodo di incertezza per la giovane comunità musulmana, che affrontò questioni di successione. Abu Bakr, uno dei primi seguaci di Maometto e suo suocero, fu scelto come suo successore (califfo), dando inizio all'era dei Califfi Ben Guidati (Rashidun).

L'Eredità di Maometto

L'eredità di Maometto è vasta e complessa. È considerato l'ultimo profeta dell'Islam, "il Sigillo dei Profeti" (Khatam an-Nabiyyin), e il suo esempio, o Sunnah, è la guida per la vita di ogni musulmano. Le sue azioni e i suoi detti, raccolti negli Hadith, sono stati la base per lo sviluppo della legge islamica (Sharia) e delle pratiche quotidiane.

L'Islam, che iniziò con un piccolo gruppo di seguaci a Mecca, si espanse rapidamente nei decenni successivi alla sua morte, diventando una delle principali religioni del mondo e influenzando profondamente la storia, la cultura e la civiltà mondiale.

Conclusione

La vita di Maometto è centrale non solo per i musulmani, che lo considerano il modello perfetto di comportamento umano, ma anche per chiunque sia interessato a comprendere la storia e lo sviluppo di una delle più grandi religioni mondiali. La sua missione profetica e le sue rivelazioni cambiarono radicalmente il panorama religioso, sociale e politico della Penisola Arabica e gettarono le basi per una civiltà che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla storia umana.

 

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