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Storia 11-09-2023

11 SETTEMBRE - La preghiera di Marco d'Aviano

Prima della battaglia che decise le sorti dell'Europa e del mondo intero, dentro Vienna assediata un frate veneto guidava spiritualmente l'esercito cristiano resistente all'avanzata musulmana

 

 

Quando la fede cristiana era viva ed era il fondamento della civiltà in tutta Europa, invocare l'aiuto di Dio per le sorti terrene era considerata la cosa più importante da fare prima di ogni opera terrena a cui ci si apprestava.
Proprio per questo nell'ora forse più fatale della Storia d'Europa, ovvero l'assedio degli jihadisti turchi all'allora capitale del Sacro Romano Impero, cioè Vienna, l'esercito resistente assediato in condizioni ormai disperate si affidò alle esortazioni e alla preghiera di Marco d'Aviano, frate predicatore originario della Repubblica Serenissima Veneta, per invocare l'aiuto di Dio nel risolvere una situazione ormai compromessa.
L'aiuto arrivò puntuale la mattina dopo, con il sopraggiungere degli Ussari Alati guidati dal sovrano di Polonia, Giovanni III Sobieski, che sbaragliarono le truppe musulmane in modo talmente devastante che da quel momento iniziò la loro irreversibile ritirata dalla Penisola Balcanica e il progressivo inarrestabile declino dell'Impero Ottomano.
Come a Lepanto un secolo prima (1571), anche a Vienna non vi fu dubbio, tra i partecipanti alla battaglia e tra gli storici dell'epoca, che non furono né le armi né il valore degli uomini, ma il favore divino invocato con la preghiera e meritato per la fede, a determinare l'esito vittorioso del conflitto armato.
Mi sembra pertanto opportuno proporre il testo della famosa orazione di Marco d'Aviano tenuto in quella memorabile occasione in cui i soldati cristiani diedero prova di eroismo e valore prima morale e poi, conseguentemente, anche militare.
 
Preghiera del beato Marco d’Aviano prima della battaglia di Vienna, assediata dai musulmani del Califfato, decisi a invadere l'Europa e conquistare Roma:
 
O grande Dio degli eserciti, guardaci prostrati qui ai piedi della tua maestà, per impetrarti il perdono delle nostre colpe. Sappiamo bene di aver meritato che gl’infedeli impugnino le armi per opprimerci, perché le iniquità, che ogni giorno commettiamo contro la tua bontà, hanno giustamente provocato la tua ira. O gran Dio, ti chiediamo il perdono dall’intimo dei nostri cuori; esecriamo il peccato, perché Tu lo aborrisci; siamo afflitti perché spesso abbiamo eccitato all’ira la tua somma bontà. Per amore di Te stesso, preferiamo mille volte morire piuttosto che commettere la minima azione che ti dispiaccia. Soccorrici con la tua grazia, o Signore, e non permettere che noi tuoi servi rompiamo il patto che soltanto con te abbiamo stipulato.
Abbi dunque pietà di noi, abbi pietà della tua Chiesa, per opprimere la quale già si preparano il furore e la forza degl’infedeli. Sebbene sia per nostra colpa ch’essi hanno invaso queste belle e cristiane regioni, e sebbene tutti questi mali che ci avvengono non siano altro che la conseguenza della nostra malizia, siici tuttavia propizio, o buon Dio, e non disprezzare l’opera delle tue mani. Ricordati che, per strapparci dalla servitù di satana, Tu hai donato tutto il tuo prezioso Sangue. Permetterai forse ch’esso venga calpestato dai piedi di questi cani? Permetterai forse che la fede, questa bella perla che cercasti con tanto zelo e che riscattasti con tanto dolore, venga gettata ai piedi di questi porci? Non dimenticare, o Signore, che se Tu permetterai che gl’infedeli prevalgano su di noi, essi bestemmieranno il tuo santo Nome e derideranno la tua potenza, ripetendo mille volte: “Dov’è il loro Dio, quel Dio che non ha potuto liberarli dalle nostre mani?” Non permettere, o Signore, che ti si rinfacci di aver permesso la furia dei lupi, proprio quando t’invocavamo nella nostra miserevole angoscia.
Viene a soccorrerci, o gran Dio delle battaglie! Se Tu sei a nostro favore, gli eserciti degl’infedeli non potranno nuocerci. Disperdi questa gente che ha voluto la guerra! Per quanto ci riguarda, noi non amiamo altro che essere in pace con Te, con noi stessi e col nostro prossimo. Rafforza con la tua grazia il tuo servo e nostro imperatore Leopoldo; rafforza l’animo del re di Polonia, del duca di Lotaringia, dei duchi di Baviera e di Sassonia, e anche di questo bell’esercito cristiano, che stanno per combattere per l’onore del tuo nome, per la difesa e la propagazione della tua santa Fede. Concedi ai principi e ai capi dell’esercito la fierezza di Giosué, la mira di Davide, la fortuna di Jefte, la costanza di Joab e la potenza di Salomone, tuoi soldati, affinché essi, incoraggiati dal tuo favore, rafforzati dal tuo Spirito, e resi invincibili dalla potenza del tuo braccio, distruggano e annientino i nemici comuni del nome cristiano, manifestando a tutto il mondo che hanno ricevuto da Te quella potenza che un tempo mostrasti in quei grandi condottieri. Fa’ dunque in modo, o Signore, che tutto cospiri per la tua gloria e onore, e anche per la salvezza delle anime nostre.
Te lo chiedo, o Signore, in nome dei tuoi soldati. Considera la loro fede: essi credono in Te, sperano tutto da Te, amano sinceramente Te con tutto il cuore. Te lo chiedo anche con quella santa benedizione, che io conferirò a loro da parte tua, sperando, per i meriti del tuo prezioso Sangue, nel quale ho posto tutta la mia fiducia, che Tu esaudirai la mia preghiera. Se la mia morte potesse essere utile o salutare, per ottenere il tuo favore per loro, ebbene te la offro fin d’ora, o mio Dio, in gradita offerta; se quindi dovrò morire, ne sarò contento. Libera dunque l’esercito cristiano dai mali che incombono; trattieni il braccio della tua ira sospeso su di noi, e fa’ capire ai nostri nemici che non c’è altro Dio all’infuori di Te, e che Tu solo hai il potere di concedere o negare la vittoria e il trionfo, quando ti piace. Come Mosé, estendo dunque le mie braccia per benedire i tuoi soldati; sostienili e appoggiali con la tua potenza, per la rovina dei nemici tuoi e nostri, e per la gloria del tuo Nome. Amen!

 

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