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È ancora cattolico?
Ha rinunciato al sacerdozio?
Ha rifiutato il Credo?
Alcune sue opere più note:
Posizione ufficiale della Chiesa?
In sintesi:
Religioni 23-04-2025
CHI E' VERAMENTE VITO MANCUSO?
Continuamente presentato nei mass media progressisti come "teologo", è opportuno fare una serie di precisazioni su chi sia effettivamente Vito Mancuso per mettere sull'avviso i cattolici in buona fede

Dal momento che imperversa in TV nelle trasmissioni che i progressisti globalisti stanno dedicando all'incensazione del papa appena defunto, è opportuno che si sappia bene che Vito Mancuso è esattamente il "teologo" (virgolette obbligatorie) perfetto per la neochiesa non cattolica che i globalisti stanno cercando di sostituire alla Chiesa Cattolica.
Di seguito uno schema dettagliato:
Nato nel 1962, è un teologo e saggista italiano molto noto nel panorama culturale.
È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Milano, ma successivamente ha lasciato il ministero sacerdotale.
Ha insegnato Teologia moderna e contemporanea all’Università San Raffaele (facoltà voluta da don Luigi Verzé) e ha collaborato con vari quotidiani (in particolare la Repubblica).

Tecnicamente, sì, è battezzato e non è mai stato scomunicato. Tuttavia:
Le sue posizioni teologiche sono ampiamente divergenti dal Magistero della Chiesa cattolica.
Molti teologi e vescovi lo considerano eterodosso o fuori dalla comunione ecclesiale nella sostanza, pur non essendoci stato un provvedimento formale di scomunica o condanna canonica.
In sostanza: non è considerato un teologo cattolico in comunione con la fede della Chiesa, anche se non è stato ufficialmente dichiarato "non cattolico".

Sì. Vito Mancuso ha abbandonato il ministero sacerdotale, anche se non è chiaro se abbia ottenuto formalmente la dispensa canonica (laicizzazione). Tuttavia:
Non esercita più alcuna funzione sacerdotale.
Si presenta e vive da laico.
Dunque si può dire che è un prete spretato nel linguaggio comune (più precisamente: ha lasciato lo stato clericale).

In effetti, in più opere, Mancuso ha espresso la sua non adesione alle verità centrali del "Credo" niceno-costantinopolitano, ad esempio:
Dubita o nega la nascita verginale di Gesù.
Contesta la divinità ontologica di Cristo come seconda Persona della Trinità.
Non aderisce alla dottrina della risurrezione corporea.
Rifiuta il concetto di peccato originale e di redenzione così come proposto dal Magistero.
Sostiene una visione panenteistica o evolutiva di Dio, non conforme alla dottrina cattolica tradizionale.
Nell’opera "Io e Dio. Una guida dei perplessi" (2011) e in altri libri ha dichiarato che non può recitare il Credo nella forma tradizionale, perché non crede che quelle affermazioni siano vere nel senso inteso dalla Chiesa.

L'anima e il suo destino (2007)
Io e Dio (2011)
La via della bellezza (2018)
I quattro maestri (2020)
Questi scritti hanno suscitato molte critiche da parte di teologi cattolici, come mons. Bruno Forte, Giuseppe Lorizio, Enrico dal Covolo, ecc.

La Santa Sede non ha emesso condanne formali contro Mancuso, ma diversi vescovi e teologi hanno preso le distanze pubblicamente.
Nel 2009, l’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. William Levada, chiese chiarimenti sul suo insegnamento presso l’Università San Raffaele.

Vito Mancuso non è più un sacerdote esercitante.
Le sue posizioni dottrinali non sono compatibili con la fede cattolica.
Non è stato formalmente scomunicato, ma non è più considerato un teologo cattolico ortodosso.
Ha espresso pubblicamente il suo dissenso rispetto alle verità del Credo.
CREDO DI ESSERE STATO CHIARO: UN CATTOLICO CHE SIA TALE NON PUO' DARE CREDITO A VITO MANCUSO.