Torna agli articoli
Politica e Società 30-03-2023

"Vaccini" anti Covid? Più niente da dire

Le rivelazioni delle conversazioni fra le persone che hanno gestito l'emergenza sanitaria nei 3 anni (2020-2022) della pandemia da Covid-19 dovrebbe suscitarmi soddisfazione perché emerge la verità che noi resistenti avevamo capito. Invece ho solo una sensazione di vuoto perché vedo che la gente ingannata continua a non capire e a non reagire, come bestie condotte al macello.

 

 

Da alcune settimane stanno venendo a galla le tante verità sommerse e si stanno svelando le infinite bugie che per tre anni sono state propinate all'opinione pubblica sulle caratteristiche dell'infezione da Covid-19 e sulla reale pericolosità da effetti avversi dei sieri, surrettiziamente denominati "vaccini" per convincere la gente della loro bontà ed efficacia.

Leggere il testo delle frasi scambiate tra l'ex Ministro della Sanità, on. Speranza, e i suoi referenti al Comitato Tecnico Scientifico, in primis il dr. Brusaferro, o le affermazioni attribuite con certezza al dirigente di AIFA sull'opportunità di tacere sui danni gravi riscontrati sulle persone "per non uccidere il vaccino", è qualcosa di davvero inaccettabile.

Da un lato c'è un certo sollievo, perché sono felice di aver preferito rischiare la vita e affrontare la morte in 40 giorni di ospedale (di cui 20 sedato e intubato), anziché farmi iniettare una sostanza che ora sta causando una morìa atroce di decine di migliaia di persone giovani in tutto il mondo, a ritmo vertiginosamente crescente. Sono sopravvissuto, ho dato un senso alle enormi tasse pagate nei 18 anni in cui sono stato un libero imprenditore rapinato dallo Stato, e perlomeno non devo vivere il resto della vita con l'angoscia di essere un "prodotto a scadenza" che può morire da un momento all'altro di "malore improvviso". Di certo non invidio coloro che hanno ceduto al ricatto sanitario solo per avere il Green Pass che io ho rifiutato perfino dopo la guarigione, accettando di vivere da discriminato ancora per molti mesi pur di non riconoscere quella prassi illegittima di sottoporre i diritti civili e umani all'adempimento di un trattamento sanitario che era eticamente e socialmente inaccettabile. Non li invidio perché anche loro leggono le notizie dei tanti infarti, ictus, embolie, emorragie, arresti cardiaci apparentemente inspiegabili in persone giovani o addirittura giovanissime; e il tarlo del dubbio deve ben rodergli dentro, nonostante il "mainstream" continui a proporre il mantra che afferma "E' normale, è sempre successo, solo che prima non si diceva" anche se l'evidenza dei fatti si impone su qualunque obiezione.

Dovrei forse essere raggiante perché apparentemente la giustizia sembra fare il suo corso, seppure con una lentezza insopportabile. Ma non sono felice e nemmeno sono convinto che si stia facendo giustizia. La verità è un'altra, ai miei occhi, e mi rende molto triste perché la trovo davvero deprimente.

La verità è che nessuno di coloro che dovrebbero pagare, pagherà per la strage immane compiuta finora, che credo sia solo all'inizio (negli USA è emerso un dato che quantifica il sovrannumero di decessi annui per malore improvviso, rispetto agli anni pre-pandemia, in una cifra che supera tutti i morti americani della guerra in Vietnam, durata oltre un decennio; e sono solo gli USA!). Al massimo verranno puniti i soggetti sacrificabili per darli in pasto all'opinione pubblica qualora le morti e gli effetti avversi gravi saranno talmente tanti da necessitare una qualche forma di provvedimento giudiziario. Non credo nemmeno alla reale buona fede di quei giornalisti che durante la pandemia si vaccinavano e invitavano a farlo, seppur con qualche distinguo rispetto a chi senza mezzi termini invocava la deportazione, o lo sterminio, dei resistenti riluttanti all'assunzione di un farmaco sperimentale. Ora vorrebbero essere credibili perché comunque hanno accettato le regole, solo perché avevano alzato un ditino per dire che "forse" si esagerava e si ergono a paladini della giustizia, ma io li vedo solo come pupazzi funzionali alla rappresentazione teatrale ordita dal Sistema, non certo come oppositori al Sistema. Io ho vissuto sulla mia carne il peso dell'opposizione al Sistema tecnosanitario o all'apartheid vaccinale e ho titolo per dare patenti più di chiunque altro, su questo tema. No, non mi convincete, voi non siete né "antisistema" né "fuori dal coro". Io lo sono, e lo sono quelli come me che non hanno ceduto, a qualunque costo.

Ma non è questo senso di imbroglio perdurante che mi deprime di più. Ciò che veramente mi atterra e mi smorza ogni entusiasmo a combattere è la rassegnazione e la negazione del male da parte di chi lo ha subito in modo grave, perdendo un familiare per effetti avversi o avendo nel corpo danni seri insorti dopo le inoculazioni. Costoro spesso continuano a negare l'evidenza, a nascondere la testa sotto la sabbia, a rifiutare di dire: "Porca miseria, mi hanno fregato, avevano ragione quelli che abbiamo chiamato no-vax anche se erano persone che si opponevano SOLO A QUESTO farmaco". Fare questa ammissione sarebbe necessario per iniziare a lottare contro un Sistema truffaldino, corrotto, svenduto a interessi che nulla hanno a che fare con il Bene Comune a cui la politica sarebbe chiamata. Ma l'investimento psicologico effettuato per accettare tutti gli abusi che sono stati accettati, e giustificarli pure, condannando i resistenti e rivolgendo loro disprezzo e insulti, o invocando addirittura la persecuzione, è un investimento troppo grande per poterlo "perdere" e accettare di essere stati rovinati da chi ti doveva proteggere. E così si va avanti, negando la realtà, rinunciando a combattere e addirittura continuando a votare i partiti del Sistema, tutti, anche quelli fintamente "antisistema", anziché unirsi in comitati e associazioni per costruire una base elettorale che possa poi, una volta organizzata, combattere radicalmente contro tutti i partiti di Sistema.

Invece no, si procede col tran tran, col calcio, con la TV, con i social, con il tifo per la parte politica consueta come se fosse una squadra del cuore, con l'agenda dettata dai giornali e dal sistema informativo, parte integrata e fondamentale del Sistema di potere, e ci si lascia condurre verso la guerra, o verso una nuova pandemia artificiale, o verso la crisi finanziaria che ridurrà sul lastrico ampie fette della classe media, magari continuando a dare del "complottista" a colui che fin dal principio ti sta dicendo che i conti non tornano, che qualcosa non va, che è tutto sbagliato e che è tutto da rifare. No, non sono affatto felice di sapere che avevo ragione, perché non serve assolutamente a niente.

 

Condividi articolo