"Siamo tutti impegnati per l'equità e la salute globale. Siamo sulla strada giusta, ma abbiamo ancora molta strada da fare", ha evidenziato la politica tedesca, al centro di polemiche poco rendicontate dai mass media - chissa perchè? - per l'acquisto di 4,6 miliardi di dosi (10 x ogni cittadino UE) dei sieri anti-Covid formalizzato in circostanze non ancora chiarite, oltre che per un conflitto d'interessi relativo alla professione del marito nel settore della ricerca medica e i suoi contatti con grandi industrie farmaceutiche.
Non so cosa ne pensino i miei lettori, ma io sento un brivido lungo la schiena quando penso che queste persone si preoccupano della "salute globale" e stanno per presentare un piano da attuare in tutti gli Stati Membri della UE. Alla luce dei fatti degli ultimi 3 anni non ci sono motivi per essere ottimisti, ma è inutile far polemiche prima di aver letto i documenti che verranno presentati a breve.
Semmai una riflessione va fatta su due punti: l'affermazione crescente del mondialismo e la carenza di democrazia nell'Unione Europea. Sull'approccio mondialista dell'Unione Europea, di evidente stampo totalitario, c'è da dire che è sempre più evidente poiché si pretende di applicare dall'alto soluzioni uguali a contesti diversi, senza che l'organo esecutivo sia sottoposto ai contrappesi tipici della democrazia parlamentare. E qui c'è il secondo punto. Infatti la Commissione non è vincolata all'ottenimento della fiducia in Parlamento ed è composta da membri nominati, uno per ogni Stato Membro, che rimangono in carica fino alla scadenza dei 5 anni del loro mandato; praticamente un "commissariato", più che una commissione, che decide in maniera vincolante per gli Stati Membri su tutte le materie delegate all'UE dal Trattato di Lisbona. Lo semplifico: su tutte quelle materie, davvero tante, decide l'UE senza che il Governo e il Parlamento degli Stati Membri possano dire anche solo una parola, e la tendenza manifesta è quella di allargare le competenze e le aree di influenza della Commissione; semplificando al minimo, comanda sempre di più Bruxelles e sempre di meno Roma (o Madrid, o Vienna, eccetera), e questa è propriamente l'impronta tecnocratica che l'oligarchia finanziaria mondialista vuole dare alle istituzioni, sostituendo progressivamente la democrazia che è ritenuta meno efficiente ai loro scopi.
Ora, finché il popolo rimane col cervello spento dagli smartphone e dalla TV questi oligarchi avranno buon gioco nel manovrare i funzionari che essi stessi hanno collocato nei posti di comando (i legami tra molti politici occidentali in ruoli chiave e il World Economic Forum o la Open Society Foundation sono cosa acclarata e pubblica). Ci imporranno vaccinazioni ripetute in alternativa all'esclusione sociale, razionamenti energetici per la transizione ecologica, razionamenti alimentari per l'emergenza bellica, limitazioni al diritto di circolare, imposizioni sui consumi, obblighi sulle abitazioni. Sempre per il nostro bene, per la "salute globale", per "salvare il pianeta", per difendere "i valori occidentali", questo è ovvio... Lo dice la TV, perciò la massa ci crede!
Qualcuno come me prova a fare il dissidente e a suonare la sveglia, ma finora sembra davvero una battaglia persa.