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Politica e Società 02-11-2022

SINISTRA IN CORTOCIRCUITO FRA RAVE PARTY E GREEN PASS

L'insediamento del nuovo Governo seguito alla chiara affermazione nelle recenti elezioni sta producendo i primi provvedimenti e la Sinistra, non più abituata a stare all'opposizione, sta dando di matto.

 

 

I primi provvedimenti del nuovo "Governo Meloni" vanno nella direzione di smontare le esagerazioni del regime tecnosanitario, instaurato dalla Sinistra mentre esercitava la "golden share" nei due esecutivi precedenti in cui dominava, pur avendo perso anche le scorse elezioni (giusto per ricordarlo). Così ora vengono reintegrati i sanitari sospesi perché non si erano sottoposti all'inoculazione dei farmaci sperimentali anticovid, sembra anche che si voglia mettere una pietra tombale alle misure coercitive adottate nel recente passato, come coprifuoco e lockdown, e si lascia intendere che vigerà perlomeno una tregua sul fronte dell'estensione del Green Pass agli ambiti per cui era stato pensato, cioè la transizione ecologica e digitale.

Inoltre vengono introdotte misure per arginare l'attività delle ONG immigrazioniste al servizio del potere mondialista e, sul fronte interno, viene adottata una misura restrittiva dura nei confronti dei famigerati "rave party".

Tutte cose ovvie per un esecutivo di Destra, coerenti con la campagna elettorale e perfino scontate nella loro immediata applicazione. Eppure a Sinistra, tornati all'opposizione come dovrebbe sempre stare chi perde le elezioni, gridano alla svolta fascista, al regime illiberale, all'incubo dittatura. Ma si sono resi conto di cosa hanno fatto negli ultimi 3 anni? Forse è il caso di ricapitolare.

Innanzitutto la Sinistra governava pur avendo straperso le elezioni del 2018, terza coalizione su tre nel consenso espresso nelle urne, ma dominante sia nel "Conte 2" che nel "Governo Draghi" autoproclamato "dei migliori". Già questo non è poco, dal punto di vista della democrazia, ma si sa com'è la Costituzione concepita per il sistema proporzionale e combinata con l'attuale legge elettorale; perciò passi. Però non possono passare le norme come il lockdown, le restrizioni alle libertà personali e fisiche prive di ogni logica (mascherine all'aperto, caffè solo seduti e poi solo in piedi, divieto di ristorazione, divieto di allenarsi in palestra, divieto di riunione, divieto di culto religioso, divieto di circolazione con "regioni colorate", caccia ai "runners", eccetera), per non parlare del ricatto violento verso chi non si voleva sottoporre all'assunzione di un siero genico, applicato con l'istituzione del Green Pass senza il quale non si poteva lavorare, fare sport, avere una vita sociale seppure perfettamente sani.

Soprattutto ora che il tempo sta smentendo tutti i presupposti fantascientifici o - meglio - superstiziosamente scientisti, sui quali si è fondato il regime di apartheid voluto dalla Sinistra, suona davvero ridicolo questo lamento dai banchi dell'opposizione agli orecchi delle persone ancora dotate di un minimo di senso critico raziocinante.

Tutti sanno, se mi conoscono, quanto poco io abbia in simpatia la Destra italiana e come io sia costretto all'astensione dal voto per mancanza di proposte che mi corrispondano. Tuttavia non posso che gioire nel vedere non solo la Sinistra mondialista sconfitta e all'opposizione - finalmente! -, ma soprattutto nel vedere che non ha capito perché perfino parte del suo elettorato l'abbia abbandonata e l'emorragia di consensi si stia addirittura acuendo. Vadano pure avanti a difendere i violenti studenti universitari che negano il diritto di parola perfino a Capezzone (che solo dei bambini cretini che nulla sanno possono definire fascista!), a difendere i "rave party" autogestiti senza norme di sicurezza e in odore di illegalità (e i cani antidroga lo sentono bene, quell'odore), l'immigrazione selvaggia finanziata da Soros tramite le sue ONG, e rivendichino pure le norme del regime di apartheid a cui hanno sottoposto i cittadini con la scusa sanitaria; poi non se la prendano, però, se alle urne verranno ancora, e poi ancora, sonoramente bocciati dagli elettori. Chi semina, raccoglie!

 

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