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Politica e Società 10-10-2022

PREMIO NOBEL - Strumento di propaganda mondialista e del "Soft Power"

L'assegnazione del Premio Nobel per la Pace e per la Letteratura è diventato un modo di esercitare il cosiddetto "soft power" da parte dell'oligarchia mondialista che comanda l'Occidente e mira al dominio del mondo. Vediamo un po' della sua Storia e cosa è diventato.

 

 

Come ogni mese di ottobre, anche quest'anno sono in assegnazione i riconoscimenti per le varie categorie del Premio Nobel, premio istituito su volontà testamentaria di Alfred Bernhard Nobel, inventore della dinamite grazie alla quale divenne ricchissimo; basti pensare che i premi in denaro - circa 870mila Euro (9 milioni di corone svedesi) per ciascuno - vengono elargiti ancora grazie agli interessi sul capitale da lui donato alla Fondazione Nobel a inizio del ventesimo secolo.

Le categorie volute da Alfred Nobel erano 5: fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. A queste, dal 1969, si è aggiunto il premio per l'economia su sponsorizzazione della banca Nazionale di Svezia.

Se le altre categorie sono strettamente scientifiche e necessitano di un riscontro oggettivo in ambito di pubblicazioni accademiche riconosciute per la loro validità, per quanto riguarda la valutazione per assegnare i premi per la letteratura e per la pace si entra in un ambito più soggettivo e necessariamente entra in gioco l'orientamento politico dei membri degli organi giudicanti. Non è un caso se già nel 1925 l'inglese George Bernard Shaw, pur accettando il riconoscimento, rifiutò il premio in denaro e pronunciò la famosa frase: "Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel". Segno che già allora si percepiva la strumentalità del premio per indirizzare l'opinione pubblica verso determinati gusti o idee.

Da quando il potere politico sullo scacchiere internazionale è stato preso dagli USA il Premio Nobel è diventato una delle espressioni del cosiddetto "Soft Power", come lo sport mondiale o lo star system di cinema e pop music, cioè uno strumento di propaganda nelle mani delle élites che governano il ticket USA-Israele e, dall'alto di questo dominio, tutto l'Occidente conquistato nella Seconda Guerra Mondiale, con chiari effetti sui loro nemici del mondo asiatico e sulla Russia.

I premi alla Letteratura e alla Pace sono sempre più, anno dopo anno e da parecchi anni, delle espressioni di un chiaro disegno politico mondiale che mira alla cancellazione delle identità storiche per realizzare un mondo di consumatori apolidi, senza radici e, perciò, proni ai valori imposti e indotti con l'ausilio dei media. Chi può dimenticare il Nobel per la pace attribuito a Arafat, un tizzone d'inferno come pochi, solo perché in quel momento la questione israeliana andava promossa nella direzione di determinati accordi temporanei appena sottoscritti? Chi può dimenticare quello "preventivo" a Obama, appena eletto Presidente USA, che poi scatenò guerre in mezzo mondo causando centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi? Chi può dimenticare il Nobel per la letteratura a Dario Fo, una cosa ritenuta ridicola in tutto il mondo, utile solo a sostenere in quel momento una parte politica italiana a discapito di chi non la sosteneva?

Dei premi attribuiti quest'anno non parlo, tanto ne è evidente la motivazione e la matrice. Mi limito a condividere dal punto di vista morale la sopra riportata frase di Shaw e ad affermare la mia totale consapevolezza che i premi come il Nobel o l'Oscar, come anche le sanzioni di esclusione in campo sportivo che colpiscono sempre e solo i nemici degli USA, sono pura e semplice espressione del Soft Power e dunque valgono esclusivamente come azione politica di parte, senza avere alcun valore né intrinseco, né assoluto.

 

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