Parlamento UE: "Ungheria minaccia sistemica". Per chi?
Il Parlamento Europeo ha approvato il rapporto in cui l'Ungheria viene definita una "minaccia sistemica" ai valori fondanti dell'Ue, bollandola come una "autocrazia elettorale". Vediamo di capirci qualcosa...
E' un voto che deve far riflettere, quello espresso in data 15 settembre 2022 dal Parlamento Europeo su un documento contro lo Stato Membro dell'Ungheria.
Il rapporto, approvato con 433 voti a favore e 123 contrari (più 28 astenuti), sostiene che "La mancanza di un'azione decisiva da parte dell'Ue ha contribuito all'emergere di un 'regime ibrido di autocrazia elettorale', ovvero un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni, ma manca il rispetto di norme e standard democratici". Nel testo della relazione si afferma che i valori sanciti dall'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea (tra cui la democrazia e i diritti fondamentali) si sono ulteriormente deteriorati grazie ai "tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese".
La prima questione da porre sul tavolo è la seguente: cosa si intende per democrazia e quali sono i diritti fondamentali secondo l'Unione Europea? E la seconda, strettamente connessa: quali sono i valori morali dell'UE e chi li ha decisi?
Per capire la "questione ungherese" bisogna fare un passo indietro e ricordare che è il Paese di origine di George Soros, il magnate ebreo che si arricchì di molti miliardi in poche ore speculando su Lira e Sterlina nel 1992 e che ha dato vita alla Open Society Foundation, una delle più influenti organizzazioni dedite all'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale basato sull'ideologia totalitaria liberal-progressista. L'Ungheria, che da quattro elezioni politiche consecutive vota regolarmente in grande maggioranza la coalizione guidata da Fidesz - il partito di Viktor Orban, premier in carica - ha espulso George Soros e chiuso, o bandito, tutte le attività da lui finanziate o a lui collegate, considerandolo di fatto un "Nemico della nazione". George Soros, attraverso la sua OSF, sostiene pubblicamente molti parlamentari e uomini posizionati in ruoli chiave all'interno dell'UE. Sul sito della Open Society Foundation è tutto dichiarato, non ci sono teorie cospirazioniste in quanto scrivo.
Questa precisazione, che rivela un conflitto molto aspro che sta a monte del voto espresso dal Parlamento UE contro l'Ungheria, necessita di un ulteriore approfondimento che riguarda la messa in relazione tra i valori promossi dalla OSF e le contestazioni mosse contro l'Ungheria, ma in realtà contro la sua maggioranza solidamente al Governo. Leggiamo cosa viene contestato: gli eurodeputati sostengono che per loro l'Ungheria "non si può più considerare pienamente una democrazia" per una situazione preoccupante in 12 settori tra i quali: il funzionamento della Costituzione e del sistema elettorale, l'indipendenza della Giustizia, la corruzione, i conflitti di interesse, la libertà di espressione, compreso il pluralismo dei media. Anche la libertà accademica, la libertà religiosa, la libertà di associazione, la parità di trattamento, compresi i diritti delle persone LGBTQI+, i diritti delle minoranze, nonché quelli dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, sono ritenuti problematici.
Ognuno meriterebbe un articolo a parte, anche perché "libertà accademica" e "libertà religiosa" o "indipendenza della Giustizia" vengono interpretati in senso diametralmente opposto, per esempio, tra un cristiano e un liberal-progressista; e sarebbe ridicolo disputare di "corruzione" e "conflitto d'interesse" di fronte a un'organizzazione internazionale che dichiaratamente promuove politici, intellettuali e funzionari d'alto livello, per orientare verso i propri obiettivi il loro operato all'interno dei vari Stati.
Ma la domanda essenziale è un'altra: per essere considerati una democrazia, in UE, è obbligatorio sposare l'Agenda Soros? Bisogna sottoscrivere i valori dell'OSF altrimenti si è "un'autocrazia elettorale dove si vota, ma non si rispettano i diritti fondamentali"? E' democratico solo chi promuove il sincretismo religioso ("libertà religiosa"), l'indottrinamento ideologico attraverso scuola, università e mass media ("libertà accademica" e "pluralismo dei media"), l'ideologia arcobaleno e le gender theories ("parità di trattamento e diritti LGBTQI+"), il migrazionismo selvaggio ("diritti dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati"). E se un Paese ha una larga maggioranza, come accade in Ungheria, che promuove valori tradizionali cristiani ed europei, allora non è una democrazia? E' contraria ai valori UE? Ma, buon Dio, chi ha stabilito che i valori UE sono quelli promossi da George Soros e dai mondialisti? Quando sono stati consultati i popoli per dare questo orientamento alle istituzioni dell'UE?
Qualcuno dirà che l'Ungheria viene presa di mira perché non sostiene le sanzioni alla Russia nell'ambito del conflitto in Ucraina, essendosi smarcata per approvigionarsi di gas in vista dell'inverno e per sostenere l'apparato produttivo locale. Questo è sicuramente vero, ma è un problema contingente, quasi un pretesto. La verità è assai più articolata, come abbiamo appena finito di vedere, e riguarda i fondamenti culturali e morali della civiltà in Europa. Per quanto mi riguarda, non ho problemi ad affermare che sto completamente dalla parte di Orban e degli ungheresi, che invidio per la loro capacità di resistere alla pressione del totalitarismo mondialista, e sto completamente contro l'ideologia liberal-progressista di George Soros, della sua Open Society, del World Economic Forum, e dei loro prezzolati uomini e donne che operano nelle istituzioni dell'UE e dei vari Stati Membri, Repubblica Italiana in primis.