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Politica e Società 23-12-2022

Laureati, camerieri e parlamentari

Il parlamentare leghista Claudio Durigon interviene sul Reddito di Cittadinanza con un'uscita che fa parlare, in cui afferma che l'offerta di un lavoro di cameriere è congrua anche per un laureato. Sarei d'accordo, se non ci fosse un problema grave a monte. Di cui Durigon stesso è parte.

 

 

Come da molti auspicato, me compreso, il Governo Meloni mette mano alla norma assistenzialista del Reddito di Cittadinanza per tararla in maniera che non sia semplicemente un sussidio a fondo perduto per nullafacenti. La mia convinzione è che resterà tale in ogni caso e io propendo per l'abolizione, mentre farei un intervento strutturale sul mondo del lavoro per riformarlo completamente nel rapporto con le nuove assunzioni; una riforma che, tuttavia, in Italia sembra non si possa fare proprio per l'ostruzione di quelle forze politiche stataliste che hanno voluto anche il RdC. Pertanto è di quest'ultimo che bisogna parlare.

L'intervento del Governo consiste, tra l'altro, nel rimuovere la parola "congrua" relativa all'offerta di lavoro che il candidato non può rifiutare, pena la perdita del RdC. Sul tema è intervenuto il parlamentare della Lega per Salvini Premier (LSP) on. Claudio Durigon con una frase che ha acceso delle polemiche: "Secondo il concetto di offerta congrua che abbiamo in mente è giusto che una qualsiasi persona, anche laureata, se le offrono un posto per andare a fare anche il cameriere, casomai vicino casa, la accetti”.

Sull'essenza del concetto sono d'accordo, perché se uno ha bisogno di lavorare deve accettare un lavoro onesto che gli permetta di mantenersi da solo; se lo rifiuta vuol dire che può permettersi di non lavorare, se può permettersi di non lavorare significa che non ha bisogno del RdC; ma se può permettersi di non lavorare solo perché gli basta il RdC, allora è un parassita mantenuto da chi lavora e non è giusto che possa vivere sulle spalle degli altri. Questo come ragionamento basico, senza alcuna specifica, senza nessun approfondimento. Però ci sono molti "però"...

Il principale consiste nel fare una considerazione di questo tipo, per quanto mi riguarda: il laureato non trova lavoro perché i posti per laureati sono tutti occupati? Allora il ragionamento di Durigon sta in piedi e al laureato resta la scelta fra il posto da cameriere (o altro) e migrare all'estero in cerca di un lavoro che lo soddisfi. Ma c'è una seconda ipotesi: il laureato non trova un lavoro congruo perché i posti da laureati sono occupati da cialtroni dequalificati, da raccomandati o da "figli di papà"? In questo caso, che è proprio il caso tipico dell'Italia, l'on. Durigon ha torto marcio. Per esempio: a che titolo un semplice diplomato in ragioneria come Durigon fa il parlamentare? Non sarebbe più giusto che a occuparsi della funzione legislativa di un Paese come l'Italia potessero candidarsi solo persone con il necessario curriculum studiorum in politica, storia, legge ed economia? Ma se il Parlamento è pieno di incompetenti, nel senso tecnico del termine che indica la mancanza di competenza specifica, come può permettersi un signor Nessuno - accademicamente parlando -  come Durigon di dire a qualcuno, cui egli stesso sarebbe degno al massimo di fare da segretario, che deve accontentarsi di fare il cameriere?

L'aver ridotto la politica da nobile arte di governo e di rappresentanza del potere sovrano del popolo a competizione per un lauto stipendio, una lotta che si svolge in seno ai partiti fra ambiziosi cialtroni e ciarlatani privi di qualsiasi preparazione specifica, ha riempito i consigli regionali e il Parlamento di marionette ridicole, facilmente manovrabili dai poteri economici nazionali e sovranazionali, portando la Repubblica Italiana al ruolo di subalternità in cui versa. Non so come andrebbero le cose se al posto di centinaia di parlamentari con la preparazione insufficiente di Durigon, certificata dal curriculum, ci fossero centinaia di dottori preparati e capaci di svolgere il mandato elettorale nella pienezza delle funzioni, ma di sicuro non peggio di come vanno. E, a quel punto, sarebbe pure giusto dire ai laureati in soprannumero che dovrebbero accettare anche di fare i camerieri.

Lavoro al quale, in quel caso, Durigon dovrebbe poter accedere solo dopo che tutti i laureati fossero sistemati sia in Parlamento, sia nei consigli regionali, sia nei Consigli d'Amministrazione delle tante partecipate statali, sia infine nei ristoranti. Se non ci fosse più posto come cameriere, Durigon potrebbe comunque sempre accettare di lavare i cessi, in un mondo più giusto.

 

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