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Politica e Società 02-01-2023

La sessione 2023 del WEF a Davos: temi e portata

Nella consueta sede svizzera di Davos avrà luogo dal 16 al 20 gennaio la nuova edizione del World Economic Forum, divenuto ormai il centro di produzione e divulgazione dell'agenda mondialista, destinata a incidere direttamente sull'azione dei governi di tutti gli Stati dell'Occidente e indirettamente su tutti gli altri. Vediamo quali saranno i temi di quest'anno

 

 

Torna nella sua collocazione tradizionale di fine gennaio, dopo gli strappi alla regola dovuti al periodo pandemico, il cosiddetto "Forum di Davos", ovvero la sessione annuale del World Economic Forum che si tiene presso la cittadina svizzera dal 1971 e che è diventato, ormai, il principale luogo di ritrovo delle élites economiche e politiche, occidentali e non solo, per definire l'agenda di governo dei vari Stati e per promuovere i concetti e i valori sostenuti dagli intellettuali da loro selezionati, funzionali nel ruolo di veri e propri produttori di istanze culturali da proporre come riferimento su scala globale.

Sino al 2012 il Forum era un ente di natura essenzialmente economica e filantropica, si dichiarava "impegnato a migliorare la condizione del mondo" e aveva anche lo status di osservatore presso il "Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite", ma negli ultimi 10 anni il WEF ha fatto un salto di qualità in chiave più direttamente politica e questa tendenza ha subito una drastica accelerazione con la pandemia di Covid19. Negli anni 2020 e 2021, infatti, il World Economic Forum ha sviluppato una proposta per superare i periodi di instabilità globale attraverso l'alleanza tra governi, imprese e organizzazioni della società civilie, in modo da sviluppare un'economia degli stakeholders (cioè i "portatori di interessi") che promuova un mondo più "resiliente, equo e sostenibile", sfruttando le opportunità della cosiddetta "Quarta rivoluzione industriale". Tale proposta, presentata con il nome di "Grande Reset", ha avuto una vasta eco sebbene - per qualche motivo veramente difficile da capire - sia stata inizialmente bollata come "teoria del complotto" nonostante essa sia pubblica e accessibile a tutti, e nonostante le parole chiave abbiano cominciato a circolare come un mantra tibetano sulla bocca di tutti i politici di area mondialista e su tutti i mass media del mondo.

Il WEF è finanziato da grandi multinazionali con fatturato superiore a 5 miliardi di Euro e rappresenta uno dei mezzi, forse il più importante fra quelli non occulti, con cui il potere finanziario globale esercita il vero potere a discapito della politica locale e a danno del metodo democratico; sempre più si può constatare come le democrazie siano ormai eterodirette dal WEF e da altri enti sovranazionali, più o meno istituzionali, lasciando ai popoli il mero potere di votare la loro preferenza tra liste predefinite di candidati al ruolo di esecutori dell'agenda mondialista.

Siccome i lavori del WEF avranno impatto diretto sulla vita di miliardi di persone, ritengo utile far sapere ai miei lettori quali saranno i temi di quest'anno, dato che nessuno ne parla, con un brevissimo commento al titolo del tema per far capire cosa si andrà a promuovere dietro la facciata. I 6 temi di quest'anno sono i seguenti:

1 - L'Ucraina accende un riflettore sull'importanza della cooperazione globale

Probabilmente verrà invitato anche il Presidente Zelensky che, va ricordato, è un prodotto del Programma del WEF denominato "Young Global Leaders" e che il WEF ha sponsorizzato negli anni successivi al colpo di Stato di Piazza Maidan per avere un proprio uomo alla guida dell'Ucraina nel momento in cui fosse deflagrata la guerra, resa inevitabile dalle continue provocazioni ai danni della Russia e dalle orribili violenze ai danni dei cittadini russofoni del Donbass. La guerra è un elemento necessario per imporre un clima da emergenza bellica in tutto l'Occidente e creare una crisi energetica che possa facilitare l'introduzione di riforme nella direzione della "transizione ecologica", conveniente per le multinazionali della "Green Economy" che finanziano il WEF. Dalla sessione di quest'anno dobbiamo aspettarci quindi una grancassa mediatica favorevole al regime di Zelensky ancor più rumorosa di quella che sentiamo ininterrottamente da Febbraio 2022.

2 - Tre crisi interconnesse: clima, cibo, energia

Catastrofismo ecologista con toni da ultimi anni per salvare il pianeta, "agricoltura sostenibile" intesa come predominio delle multinazionali che promuovono i semi OGM non riproducibili, nuovi cibi da promuovere come carne sintetica e insetti, esaltazione delle fonti di energia alternative al gas e al petrolio, criminalizzazione della Russia per il fatto che non si pieghi agli interessi dell'élite di Davos saranno verosimilmente i discorsi di questo segmento del Forum.

3 - Non usare la parola che inizia con la "R" (ma potrebbe arrivare lo stesso)

La parola che inizia per "R" è "Recessione", una probabile realtà con cui si faranno i conti e che non pochi credono sia provocata per andare nella direzione annunciata lo scorso anno: l'esproprio progressivo dei risparmi e delle proprietà della classe media nell'ottica del "Non possederete nulla e sarete felici". Verranno pertanto definite le strategie per tenere a bada l'opinione pubblica e manipolarla tramite i mass media per far accettare le conseguenze della recessione e le misure che i Governi adotteranno per ottenere gli obiettivi dell'élite.

4 - Prepararsi per la prossima pandemia significa eliminare le disparità sanitarie

La pandemia di Covid19 è stata usata per dare impulso al Grande Reset, come pubblicamente dichiarato dal patron del WEF Klaus Schwab (di madre Rotschild) nel suo libro "Covid19: the Great Reset" dove la definiva un'opportunità da cogliere e da non farsi sfuggire. Talmente il gioco è riuscito bene, con la quasi totalità della popolazione che si è sottomessa al regime vaccinista di soppressione di ogni diritto umano, civile e politico in nome dell'emergenza sanitaria, che già stanno progettando la prossima pandemia dove spingere in avanti ancor di più la transizione da democrazia a tecnocrazia, in un mondo dove i diritti saranno negati e trasformati in permessi subordinati all'obbedienza al sistema: il Green Pass è stato l'esperimento riuscitissimo per indicare la via.

5 - Gender, diseguaglianza e lavori di domani

Non poteva mancare, nell'agenda mondialista, la propaganda arcobaleno mirante a destrutturare definitivamente la famiglia per cancellarne il ruolo di nucleo della società e luogo di trasmissione dei valori della civiltà. Per attuare il Grande Reset è necessario promuovere l'ideologia Gender e criminalizzare i dissenzienti, instaurare un'identità fluida dal punto di vista sessuale, culturale, etnico e storico, instaurare una forma aggiornata di comunismo con la scusa di eliminare le disuguaglianze (reddito di cittadinanza, reddito universale, nuova edilizia popolare in vista dell'house-sharing, eccetera), e promuovere il distanziamento sociale a ogni livello, anche lavorativo, incentivando ovunque possibile il lavoro da remoto e la sua dematerializzazione

6 - Il nostro futuro è digitale

Infine la transizione digitale per dar vita a una società del controllo, dove la moneta dovrà essere smaterializzata e controllata centralmente, quindi sottoposta al permesso di utilizzo da parte dello Stato in cambio di obbedienza e magari a scadenza prefissata, dove attuare perfino il cosiddetto "internet dei corpi" con l'introduzione di dispositivi digitali nel corpo dei cittadini, dove ogni documento e ogni movimento fisico sarà monitorabile in modo costante. Ovviamente le parole chiave saranno "progresso", "sicurezza" ed "efficienza" per far non solo accettare, ma addirittura desiderare alle masse queste innovazioni finalizzate al dominio assoluto dell'élite sulle masse.

Per far capire a chi ancora non ha ben chiaro il livello dei partecipanti al Forum, e cosa si intende per membri dell'élite, anche il CEO di Blackrock (il più importante Fondo d'Investimento al mondo, con miliardi e miliardi di dollari di capitalizzazione), Larry Fink, sarà protagonista del Forum, intervenendo il 17 gennaio nel panel intitolato “Rilanciare il commercio, la crescita e gli investimenti”, insieme al fondatore del WEF, Klaus Schwab, al capo dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), al primo ministro belga De Croo (altro rampollo del WEF come Zelensky) e al vicecancelliere e ministro dell’economia tedesco. Blackrock, del resto, è uno dei principali “partner” del WEF, essendo finanziatore globale dell’Agenda ESG – Environmental (ambiente), Social (società) e Governance (governo politico) – promossa da Davos.

Agenda ESG che, assieme all'Agenda 2030 dell'ONU, rappresenta la mappa stradale su cui è tracciato il cammino che i signori della Finanza Globale vogliono far intraprendere all'umanità, con l'approccio dei mandriani e dei pastori rispetto ai loro capi di bestiame. Prenderne coscienza è il primo passo per poter discutere su come difendere la libertà e la dignità dell'uomo in un contesto del genere.

 

 

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