Israele in Siberia: una regione autonoma sconosciuta
La nascita dello Stato di Israele nel 1948 ha dato soddisfazione al movimento sionista internazionale e ha fatto convergere su di esso tutti i discorsi geopolitici connessi con la "questione ebraica", lasciando aperti solo gli altri ambiti della stessa. Ma una soluzione territoriale era già stata trovata prima del 1948 e prima della Shoah, nel contesto dell'Unione Sovietica, e l'ente territoriale ebraico tuttora sussiste ed è più esteso dello stesso Stato di Israele.
Ci sono al mondo cose che nessuno t'insegna e che vieni a sapere solo studiando, ricercando, indagando. Poi sta a te divulgarle e metterle a disposizione di chi potrà beneficiare gratuitamente del tuo lavoro e la tua ricompensa, come libero docente e come divulgatore, consiste solo nell'eventuale gratitudine concreta di chi riconosce la bontà del tuo lavoro.
Una cosa che mai a scuola mi avevano insegnato, e nemmeno all'Università - dove pure ho studiato, tra i tanti esami di Storia e di Politica, sia l'Unione Sovietica dal punto di vista storico, ideologico e istituzionale, sia tutta la cosiddetta "questione ebraica" - è quella che ho scoperto quasi casualmente, mentre facevo una ricerca sul significato dei simboli contenuti nelle bandiere: esiste una sola regione completamente autonoma nella Federazione Russa e - udite! udite! - è un ente territoriale ebraico, per statuto costitutivo. Le sole competenze che mancano per una piena indipendenza sono l'esercito, la moneta e la politica estera, mentre per il resto il livello di autonomia è tale che se tutti gli "Oblast" (cioè gli enti territoriali, le repubbliche, le regioni) della Federazione Russa lo avessero simile, non parleremmo di "Federazione" ma di "Confederazione" come per il decennio della CSI (Confederazione di Stati Indipendenti) che governò la transizione dall'URSS alle 16 entità statali indipendenti che ne sono derivate (con i problemi di confine che, purtroppo, hanno portato alle guerre nel Caucaso e in Ucraina).
Ma dov'è questo "oblast" e da quando esiste? Ha una sua lingua? Una sua bandiera? Un suo territorio ben delineato?
La "Regione Autonoma degli Ebrei" (questo il suo nome italianizzato) fu fondata da Stalin nel 1934 nell'ambito della sua politica di assegnare un territorio a ogni etnia in seno alla multietnica Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ma anche per contrastare il movimento sionista che in quegli anni si stava rafforzando ed era visto male dall'URSS che istituì ad hoc nel 1924, nella più classica modalità iperburocratica comunista, un "Comitato per la sistemazione fondiaria dei lavoratori ebrei" diretto dal "Presidium del Consiglio delle nazionalità" del "Comitato esecutivo centrale dell'URSS" (!!! - mi fa sempre ridere, quando rileggo le modalità operative della burocrazia comunista, con la moltiplicazione degli enti). Dopo 10 anni fu partorito l'Oblast Ebraico, unico ente territoriale ebraico al mondo fino al 1948 e, da allora, il più esteso territorialmente (36.266 Kmq) e il meno popolato dei due. L'altro è, appunto, lo Stato di Israele (22.072 Kmq per 8,35 milioni di abitanti).
L'assegnazione delle terre vicino alla regione del fiume Amur, al confine con la Cina settentrionale nella zona dell'Estremo Oriente, avvenne nel 1928 e da allora cominciò la colonizzazione da parte di ebrei provenienti da tutta l'URSS, soprattutto dalla Russia europea. Molti ebrei erano però intellettuali o piccoli commercianti, gente dunque priva di esperienza agricola, che spesso si trovò a rinunciare all'insediamento e tornare indietro, mentre rimasero contadini, operai e artigiani. È da sottolineare il carattere volontario delle prime ondate di colonizzazione di questa regione. Fra il 1928 e 1933 arrivarono circa 22.000 persone attratte dalle prospettive offerte. Diversi erano gli stimoli. Uno tra i più importanti era quello del mito della "patria nazionale ebraica" tanto sospirata dalla comunità ebraica.
Il progetto insisteva comunque sull'importanza di emigrare per creare un'entità politica basata su principi socialisti e non religiosi, tuttavia le istituzioni si adattarono progressivamente alla situazione. Innanzitutto un passo importante fu la Costituzione del 1936, che aboliva l'ateismo di stato in URSS in favore della libertà di culto. Poi nel 1947 fu aperta una sinagoga nella capitale Birobidzan (nome dovuto al fatto che è stata costruita tra i due fiumi locali Bira e Bidzan) e fu promosso l'insegnamento della lingua e della cultura yiddish come patrimonio culturale e dal 1948 agli ebrei credenti fu permesso di non lavorare nelle festività ebraiche.
Ancora oggi, l'Università Statale lavora in collaborazione con la comunità religiosa locale. L'università è l'unica nell'Oriente Russo. La base del corso di formazione è lo studio della lingua ebraica, della storia e dei testi classici giudaici. La città ora vanta numerose scuole statali che insegnano lo yiddish, così come una facoltà anglo-yiddish al suo collegio di istruzione superiore, una scuola yiddish per l'insegnamento della religione e un asilo. Dai cinque ai sette anni i bambini trascorrono due lezioni alla settimana ad imparare a parlare lo yiddish, così come vengono insegnate loro canzoni ebraiche, danza e tradizioni. La scuola del menorah è stata creata nel 1991. Si tratta di una scuola pubblica che offre mezza giornata di curriculum yiddish e ebraico per quei genitori che la scelgono. Circa la metà della scuola, 120 studenti, sono iscritti al corso Yiddish. Molti di loro continuano la scuola pubblica di secondo grado, che offre la stessa mezza giornata di curriculum yiddish/ebraico. Lo yiddish è offerto anche dall'Istituto Pedagogico di Birobidžan, uno dei pochi a livello universitario ad offrire corsi yiddish nel paese. Oggi quattordici scuole pubbliche della città devono insegnare la tradizione Yiddish ebraica.
Tuttavia va detto che dopo la nascita dello Stato di Israele molti sono migrati in quella direzione e molti altri si sono mescolati alle etnie locali, immigrate per semplice vicinanza nei decenni, tanto che oggi la componente ebraica è una percentuale esigua della popolazione (meno del 10% dei 170mila abitanti dell'Oblast Ebraico), anche se le leggi e la caratteristica di "Regione Autonoma Ebraica" sono rimaste giuridicamente e formalmente intatte.
Una curiosità, quella per la quale ho scoperto l'esistenza di questo ente territoriale, è data dalla bandiera che è un arcobaleno su sfondo bianco. L'arcobaleno, simbolo dell'alleanza postdiluviana fra Dio e Noè, è molto diffuso nell'attivismo politico di marca ebraica e rappresenta quasi un marchio identificativo della matrice delle iniziative. Trovarlo come vessillo di una remota regione autonoma ebraica ai confini orientali della Siberia è l'ennesima conferma di quanto già sapevo per altre questioni assai più prossime all'Occidente.
(nell'immagine sotto, un monumento recante una menorah in piazza a Birobidzan)