I "NEGAZIONISTI" DELLA DEMOCRAZIA
Sulla scia dell'atteggiamento assunto nel periodo dell'emergenza sanitaria per il Covid19, si moltiplicano le dichiarazioni di esponenti della politica e del giornalismo volte a chiedere l'istituzione del reato d'opinione per chi non si adegua alla narrazione "mainstream". Sono i germi della dittatura teorizzata nel progetto "Great Reset".
Se non la pensi come dice la TV sei un "negazionista". Un NO-qualcosa, un reazionario da fucilare in piazza come nemico del popolo, un essere privo di dignità che va emarginato, escluso dal consesso civile, annientato. Per te va fatta una legge che istituisca il reato di pensare liberamente, di dissentire, di mettere in evidenza le contraddizioni della narrazione "mainstream" che tramite tutti i mass media all'unisono canta in coro i dispacci provenienti dal World Economic Forum, dall'OMS e da Washington, con la grancassa di Bruxelles a fare da amplificatore.
In pandemia eri contro il Green Pass perché era una misura politica, non sanitaria, e contestavi la violazione dei diritti civili con la scusa dell'emergenza sanitaria? Eri un no-vax "negazionista del Covid19" anche se non sfioravi l'argomento sanitario. Sei contro la strategia atlantista che muove guerra alla Russia perché ritieni che gli interessi del tuo Paese siano diversi da quelli di USA e UK? Sei un filoputiniano reprobo e negazionista dell'invasione russa del Paese governato da "san Zelensky". Sei convinto che il clima non sia compromesso dall'attività umana e che vari secondo meccanismi e forze che non risentono, o risentono in minima parte, dell'antropizzazione? Sei un negazionista del cambiamento climatico e meriti tutto il male del mondo, a partire dall'istituzione del reato d'opinione relativo a questo tema. Sei contro l'ideologia gender in nome di un'antropologia imperniata sul giusnaturalismo? Sei un pericoloso omofobo da rieducare, peggio ancora se maschio bianco e cattolico, perché in questo caso sei un prodotto tossico del patriarcato e un ultracattolico ultraconservatore di ultradestra ultraretrograda e ultrasovranista. Sei fortunato che non sia stato ancora approvato il DDL Zan che istituiva il reato d'opinione sull'ideologia gender, perché avresti già potuto venire arrestato e punito severamente, per le tue opinioni contrarie al Pensiero Unico mondialista.
Potrebbe parere sarcasmo, se leggessimo queste righe con l'ottica di solo 3 o 4 anni fa. Ma la realtà di questi ultimi anni ci dimostra che la china intrapresa nel cosiddetto Occidente, ormai divenuto "Anglosfera" e imbevuto di ideologia liberalprogressista sempre più radicale, è quella che conduce a seguire le transizioni ecologica (climate change con cambio di alimentazione e abitudini), antropologica (gender revolution), economica (green economy), culturale (cancel culture) con la già annunciata (da Klaus Schwab, apertamente) transizione istituzionale da democrazia a tecnocrazia.
Uno dei pilastri della democrazia è la libertà di pensiero, di stampa e di opinione, riassunta per esempio dall'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Chiunque legga quell'articolo deve pur rendersi conto che siamo ormai in perpetua e palese violazione sia pratica che teorica. Il dissenso non viene accettato, e questo non è solo un problema istituzionale, poiché perfino nei rapporti quotidiani è sempre più difficile trovare persone disposte ad accettare una critica, una contraddizione, un'opinione contraria, quand'anche fosse rispettosa. I social networks hanno accentuato tale infantile predisposizione psicologica, col loro meccanismo di amicizie virtuali che finisce per creare la cosiddetta "bolla social" dove tutti si danno più o meno ragione a vicenda dopo aver tolto l'amicizia, negli anni, a chi esprimeva opinioni contrarie o anche solo critiche. I giornali e le TV sono diventati strumenti di mera propaganda anziché veicoli delle opinioni diffuse, e tendono a loro volta a criminalizzre ed esporre al pubblico ludibrio le voci dissenzienti dal palinsesto preconfezionato a cui aderiscono in blocco.
La situazione è tanto grave che perfino testimoniare un ricordo di qualche decennio fa, per far notare che i disastri climatici non sono fenomeni nuovi né per frequenza, né per proporzione, né per collocazione geografica, espone ad attacchi violentissimi, oppure alla condiscendenza che si riserva a persone intellettivamente menomate. Tu dimostri che le tue opinioni sono condivise da scienziati eminentissimi, magari liberi da vincoli economici perché decani della ricerca universitaria? Sei un povero coglione che crede a dei vecchi rincitrulliti, anche se si trattasse di un Premio Nobel per la medicina come Montagnier in relazione al Covid19 e ai vaccini (a proposito: lui nel frattempo è deceduto, ma aveva ragione su tutta la linea e i fatti lo dimostrano!) o di eminentissimi esperti della climatologia come il professor Franco Prodi, o della Fisica, come il prof. Antonino Zichichi o il Premio Nobel Carlo Rubbia. Tutti cretini, vuoi mettere Alessandro Gassman, Elly Schlein e Giuseppe Brindisi?
Sei davvero così cretino da considerare di più san Tommaso d'Aquino che l'on. Alessandro Zan? Sei proprio un ultracattolico maschio bianco dalla sessualità tossica, prodotto del patriarcato, e per te ci vorrebbe un periodo di rieducazione in una versione atlantista dei "lao gai" cinesi. Ma solo se avrai consumato i punti della patente sociale digitale, perché nella Open Society di Soros e nel mondo ideale del World Economic Forum di Schwab è previsto che prima di finire nei campi di rieducazione tu possa redimerti autonomamente, aderendo al mainstream su ogni questione sociale, mangiando il cibo ecogreen senza fiatare, vestendoti come vogliono loro, abitando dove dicono loro e circolando nello spazio predisposto da loro, spendendo quanto e come interessa a loro.
In autunno intanto pioverà, ci saranno esondazioni dei fiumi e cadranno le foglie: faranno un'emergenza fogliame? E chi dirà che si tratta di un fenomeno ciclico naturale sarà da internare? Ci sarà il reato che punisce i "negazionisti della spoliazione degli alberi a foglia larga" o i "negazionisti del fattore antropico nel cambio di colore dei boschi"? Forse ancora no, ma la china intrapresa con la complicità di chi crede alla TV è questa. E l'assurdità delle argomentazioni pure...