A COSA SERVE VOTARE?
I dati che certificano una crescente disaffezione degli elettori verso le urne dimostrano che la gente sta perdendo fiducia nella democrazia e ha la sensazione che nulla possa cambiare attraverso il voto. Deve arrivare una reazione o la svolta verso l'autoritarismo verrà accettata senza obiezioni.
Le elezioni regionali in Lazio e Lombardia registrano un nuovo, ulteriore calo dell'affluenza alle urne, in linea con una tendenza che va consolidandosi sempre più, sia in Italia che in tutto l'Occidente. La motivazione principale è la sfiducia verso la politica, derivata non tanto da particolari scandali di mala gestione o corruzione, ma dalla sensazione che nulla cambi realmente in seguito a un voto, a prescindere da chi vinca le elezioni e vada a governare.
Facciamo l'esempio della Repubblica Italiana per capire meglio la questione. Alle ultime elezioni ha stravinto la coalizione di Centro-Destra, con netta prevalenza della componente di Destra. Gli elettori si aspettavano perciò una discontinuità rispetto agli 11 anni appena trascorsi, nei quali governò sostanzialmente sempre la Sinistra progressista, pur non avendo mai vinto le elezioni. Pertanto, le aspettative erano forti su molti fronti che erano stati toccati in campagna elettorale.
E cosa vede invece l'elettore conservatore moderato, che in Italia è tradizionalmente maggioranza relativa e che contribuisce a formare quel consenso del 60% su cui le forze di quell'area possono contare da quando si vota, al punto che basta non frammentarsi per avere la certezza di governare per sempre? Vede che in politica estera anche il nuovo Governo obbedisce ai comandi degli USA, al punto da schierarsi a sostegno di una guerra contro la Russia che non ha alcun motivo di esistere, né alcuna convenienza, per il nostro Paese. Vede che in ambito UE si rimane in posizione di gregari di Germania e Francia, come è sempre stato, al di là dei proclami della signora Meloni premier, e che non ci si può opporre alla politica determinata dalla Commissione guidata da Ursula Von del Leyen. Vede che l'immigrazione clandestina non viene arrestata e gli sbarchi crescono, anche se vengono fatti annunci di "europeizzazione del problema". Vede che la martellante propaganda anticristiana di matrice gnostica e liberalprogressista addirittura aumenta, invadendo la TV a tutte le ore e in tutte le trasmissioni. Vede che le riforme attuate dalla Sinistra in Parlamento non vengono smontate, ma vengono addirittura blindate col voto degli eletti di Centro-Destra. Non vede discontinuità rispetto alle transizioni programmate dall'Agenda 2030 e dal World Economic Forum. Non vede discontinuità sostanziale nemmeno nella gestione sanitaria, fatto salvo il venir meno del terrorismo mediatico imposto dai Governi Conte e Draghi. Non vede attuare le riforme chieste in ogni modo dall'elettorato di Centro-Destra su fiscalità, impianto costituzionale dello Stato, lavoro, scuola, pubblica amministrazione. E si potrebbe andare avanti a lungo...
Dunque, la domanda diventa spontanea: a che cavolo serve andare a votare, se non cambia mai niente? Si va a votare solo per garantire una carriera e uno stipendio a dei poltroni leccaculo che hanno trovato la Mecca nei partiti politici blindati dal Sistema? Anche no, vien da pensare...
E, a giudicare dai dati di afflusso alle urne, questo pensiero lo stanno facendo in tanti. Ma è un pensiero pericoloso, perché ha come conseguenza la sfiducia verso la democrazia e la conseguente disponibilità d'animo ad accettare proprio quella svolta autoritaria in senso tecnocratico che le élites mondialiste stanno programmando minuziosamente. Se votare non serve, perché non affidarsi a dei funzionari designati dall'alto? Magari coadiuvati nelle funzioni amministrative dall'Intelligenza Artificiale? Meno spreco di risorse, più rapidità decisionale, più efficienza... Sono già tanti quelli che sarebbero propensi ad appoggiare questa svolta che, ci tengo a dirlo forte, sarebbe UN CRIMINE ASSOLUTO E DEVASTANTE.
Come evitarlo? Se ancora un minimo di potere è davvero nelle mani di chi governa, è necessario un cambio di paradigma evidente e clamoroso: azzeramento dei vertici RAI e propaganda a 24 ore, continua e martellante fino a rasentare il grottesco, in senso inverso rispetto all'ideologia arcobaleno; abolizione di tutte le riforme di stampo radicale introdotte negli ultimi anni contro l'etica giusnaturalista, contro la vita e contro la famiglia tradizionale; blocco navale verso le ONG; messa fuorilegge di tutte le entità (ONG, giornali, centri studi, associazioni, partiti politici) collegate a George Soros e alla sua Open Society Foundation, come fatto da Orban in Ungheria; incriminazione per alto tradimento di tutti i politici e funzionari pubblici che continueranno a mantenere rapporti col World Economic Forum, ente da dichiarare formalmente "nemico della civiltà umana"; riforma radicale della Scuola per sottrarla alla propaganda mondialista; richiesta di aggiornamento dei trattati UE e NATO, per ridefinire le prospettive future; riforma radicale dello Stato centralista in favore di un ordinamento giuridico improntato a sussidiarietà e potere decentrato negli Enti Locali. E questo, solo per cominciare...
Follia? Utopia? Beh, ma se non si fa questo quando si vincono le elezioni contro la Sinistra, tanto vale che continui a governare la Sinistra originale che applica i diktat del potere anglofono, di matrice protestante, massonica e sionista, radicalmente anticattolico e guerrafondaio. A che scopo andare a votare, se la minestra rimane sempre la stessa?