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Politica e Società 18-06-2024

2024: il riposizionamento dei Potenti

Nella sostanziale inconsapevolezza delle masse dei governati, nei Paesi che comandano l'Occidente si stanno ridefinendo gli assetti del potere tramite elezioni, alcune a scadenza e altre anticipate d'urgenza

 

 

Le persone non sono mediamente abituate a "unire i puntini" e pertanto difficilmente l'opinione pubblica si forma sul quadro chiaro di quello che succede nel proprio Paese e nel mondo intero. Questo dipende dal fatto che la maggior parte dei cittadini è presa da interessi e problemi di tutt'altra natura rispetto alla politica, alla quale dedica il tempo di qualche mezz'ora davanti al talk show serale in TV e, soprattutto, lo fa in assenza di una formazione sufficiente a capire le cose, perfino se vengono spiegate nel dettaglio; per questo, alla fine, la massa vota sempre per i partiti di regime e viene facilmente tenuta nei "recinti del consenso al Sistema", convinta di essere così in democrazia.

Per lo stesso motivo sono assai pochi coloro che si stanno accorgendo di come tutto il 2024 venga vissuto in attesa delle elezioni presidenziali negli USA, sempre che una sorpresa non le faccia saltare all'ultimo momento, e di come tutte le istituzioni strategicamente rilevanti del cosiddetto Occidente - in verità, "Impero Americano" o "Anglosfera" - stiano venendo rinnovate, anche senza che siano giunte a scadenza naturale. Infatti, il Parlamento Europeo è stato rinnovato con la programmata elezione quinquennale, ma nonostante il suo "spostamento a Destra" sembra che nulla cambi per quanto riguarda la Commissione (cioè il vero organo di Potere dell'UE); a breve, nel Regno Unito di Gran Bretagna e addirittura in Francia si terranno elezioni anticipate, perfino coincidenti nelle date (il 4 luglio in UK, tra il 30 giugno e il 7 luglio in Francia) a dimostrazione dell'urgenza di ridefinire l'assetto, proprio mentre anche in Israele si parla di cambio al vertice; il tutto subito dopo la sessione del G7 e il Summit sulla Guerra (detto "sulla Pace" in perfetto stile orwelliano) svolti fra Italia e Svizzera.

Sarà il caso di far notare che Londra e Parigi, con Washington, sono le capitali delle potenze vincitrici delle Guerre mondiali e anche le sedi storiche del potere massonico; e ricordare quanto ciò sia connesso prima all'incubazione, poi alla fondazione e al consolidamento di Israele da 100 anni a questa parte, è una didascalia necessaria per capire un po' di più. Anche ricordare che si tratta di potenze nucleari, a differenza degli altri Paesi occidentali, aiuta a completare lo scenario, dato che siamo nel pieno di un'escalation del conflitto con la Russia.

Il modo in cui si ridefinirà l'assetto del Potere in UK e in Francia farà capire cosa ci aspetta. Da ciò dipenderà la composizione della nuova Commissione UE, cioè del "consiglio d'amministrazione centralizzato" degli Stati vassalli, e anche la strategia di avvicinamento alle elezioni di novembre negli USA, con la questione di Israele che farà da termometro.

Infatti, siamo nel bel mezzo di una sfida al potere globalista da parte di un contropotere non ancora ben definito nei suoi reali obiettivi geostrategici, sostenuto negli USA dalla "old economy" (industria pesante, petrolifera, grandi agricoltori, classe media produttiva degli Stati dell'entroterra) e determinato a porre fine alla lunga egemonia liberal-progressista dell'alta finanza e delle transizioni digitale, ecologica, istituzionale e umana, il cui programma per il futuro è sintetizzato dall'agenda del World Economic Forum e dall'Agenda 2030 dell'ONU.

Le chiavi del Potere sono ancora nelle mani dei globalisti, che sono determinati allo scontro bellico con la Russia anche per distruggere la cultura europea e agevolare il Grande Reset, sono determinati all'espansione e al consolidamento ulteriore di Israele in Medioriente, alla liquidazione del cattolicesimo dalla Storia e alla trasformazione della Chiesa Cattolica dall'interno per dar vita a una religione universale nuova e adeguata alle loro esigenze di dominio delle masse, nonché all'istituzione di un mercato globale radicato in una Repubblica Mondiale che elimini i confini storici e realizzi l'ideale del cosmopolitismo, mischiando tutti i popoli e tutte le culture, o almeno il maggior numero possibile di essi; il tutto sottoposto al controllo rigoroso della Tecnologia e governato con l'uso strumentale della Scienza, secondo parametri uniformi, decisi dall'alto e applicati dai Governi ridotti a amministrazioni locali, o a filiali del Potere sovranazionale.

La sfida esterna dei BRICS, con l'elemento evidente del conflitto bellico sostenuto dalla Russia e con l'elemento latente della Cina che incombe sempre più, unita alla sfida interna che ha in Donald Trump l'uomo di facciata, rappresenta i termini della partita che ha come posta in gioco il Potere globale.

Intanto alla massa viene data la sequenza dei "circenses" attraverso i giochi ludici: Campionati Europei di Calcio in Germania, Tour de France e Giochi Olimpici a Parigi, durante i quali si definiranno gli assetti di United Kingdom, Francia e Commissione dell'Unione Europea; a settembre ci arriveremo, forse con qualche attentato o con qualche altro innalzamento della tensione in Medioriente (leggi Iran, la I di BRICS assieme all'India) e in quell'Ucraina ormai sconfitta, con un governo fantoccio dal mandato già scaduto, tenuta in piedi solo per protrarre la situazione bellica e per avere il pretesto politico per coinvolgere direttamente la NATO nel conflitto.

Non resta che guardare, dato che non abbiamo alcuna voce in capitolo, e sperare (anche pregare, per chi usa farlo) che a novembre torni al Potere negli USA la compagine che sostiene Donald Trump. Se questo non avverrà, siamo davvero a rischio di una catastrofe totale.

 

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