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Pensiero e Idee 04-03-2023

Un nodo cruciale che si chiama "immigrazionismo"

La terribile strage di naufraghi avvenuta vicino a Crotone ha scatenato la canea della Sinistra contro il Governo, perché la discontinuità promessa sul tema dell'immigrazione tocca uno dei pilastri dell'ideologia mondialista: l'immigrazionismo. Vediamo cos'è e a cosa mira realmente.

 

 

La virulenza aggressiva e maligna con cui la Sinistra capeggiata dalla "dea ex machina" calata dall'alto dell'élite apolide, on. Elly Schlein, sta scatenando un putiferio sui suoi mezzi d'informazione e nel Parlamento, non è figlia di un sentimento di pietà e di misericordia verso le povere vittime della tratta di persone umane. Misericordia e pietà non generano mai toni violenti e accesi, non prendiamoci per il naso.

I toni da "Gran Sacerdote che si straccia le vesti nel Sinedrio" derivano dal fatto che in gioco c'è uno dei pilastri fondamentali dell'ideologia mondialista che connota oramai tutta la Sinistra dei Paesi occidentali: si tratta dell'immigrazionismo. Ma cos'è l'immigrazionismo?

L'immigrazionismo è una teoria che sostiene che l'immigrazione possa essere una soluzione ai problemi economici e demografici che molti paesi stanno affrontando. Tuttavia, l'immigrazionismo è anche un argomento altamente controverso e divisivo, che ha suscitato numerose critiche. Su questo tema si sostanzia una delle fondamentali "linee di frattura" fra Destra e Sinistra del XXI secolo.

C'è una prima lettura, nella posizione della Sinistra, che serve a nascondere la seconda che vedremo dopo: con l'immigrazionismo, infatti, la Sinistra sostiene che l'arrivo di nuovi immigrati in un Paese possa essere un fattore di crescita economica, una fonte di nuova energia culturale e sociale e un mezzo per contrastare la diminuzione della popolazione e l'invecchiamento della società. L'immigrazionismo è spesso visto come una risposta alle sfide demografiche e economiche che molte società industrializzate stanno affrontando. Ad esempio, il tasso di natalità in molti Paesi occidentali è in diminuzione, il che potrebbe portare a una diminuzione della forza lavoro e a una diminuzione della spesa pubblica virtuosa. A questo si aggiungono le argomentazioni di carattere umanitario e filantropico che vengono sempre affermate senza accettare contraddittorio, in nome del senso di umanità e a prescindere da ogni considerazione di carattere pratico ed economico.

A questa lettura che, va detto chiaramente, non è il vero obiettivo della Sinistra mondialista, la Destra risponde con alcuni argomenti classici: una delle principali critiche contro l'immigrazionismo riguarda il suo impatto sull'occupazione e sui salari. Alcuni sostengono che l'arrivo di nuovi immigrati sul mercato del lavoro può portare a una diminuzione dei salari e della sicurezza del lavoro per i cittadini del paese ospitante. Secondo alcuni studi, l'immigrazione può causare una diminuzione dei salari e della sicurezza del lavoro, specialmente nei settori ad alta intensità di lavoro, come l'agricoltura, la ristorazione e i servizi domestici. Un'altra critica comune all'immigrazionismo riguarda l'effetto che l'immigrazione può avere sulla coesione sociale e sulla stabilità politica di un Paese. Altri rilevano che l'immigrazione può portare a tensioni sociali e culturali, specialmente se l'arrivo di nuovi immigrati avviene in grandi numeri e in un breve periodo di tempo. In alcuni casi, l'immigrazione porta anche alla formazione di ghetti e alla creazione di comunità isolate, che possono aumentare le tensioni sociali e culturali. Inoltre, l'immigrazione può portare a un aumento della criminalità e della violenza. Secondo alcune ricerche di statistica sociale, infatti, l'immigrazione può portare a un aumento dei reati violenti, specialmente in quei paesi in cui gli immigrati hanno difficoltà a integrarsi nella società ospitante e a trovare lavoro. Infine, alcuni critici dell'immigrazionismo sostengono che l'immigrazione può portare a un aumento della spesa pubblica, specialmente se i nuovi immigrati hanno bisogno di assistenza sanitaria, di alloggi e di altri servizi sociali.

Ma questa è la dialettica politica superficiale. In verità, il grande obiettivo che il mondialismo si propone è il cosiddetto "melting pot", ovvero la mescolanza e il metticciato tra tutte le genti per cancellare le culture tradizionali e i popoli storici, in direzione della costruzione di un utopico "popolo/umanità" con il quale cominciare una nuova era nel Nuovo Ordine Mondiale. L'immigrazionismo è un elemento imprescindibile del Grande Reset, annunciato e propagandato dall'élite mondialista nel suo palcoscenico preferito, quello del World Economic Forum di Davos.

La Sinistra dei Paesi occidentali è l'incarnazione politica dell'agenda mondialista promulgata "apertis verbis, urbe et orbi" da World Economic Forum, Open Society Foundation e varie Agenzie ONU, sebbene decisa invece in ambienti più ristretti ed ancora più elitari. Pertanto va capito che dei morti in mare, a questa gente, "importa 'na sega" - per citare il grande Giovanni Lindo Ferretti - mentre è vitale, indiscutibile e non negoziabile per loro il principio delle "porte aperte a tutti e per sempre" con il quale attuare la sostituzione etnica delle popolazioni bianche cristiane e il "melting pot" prodromico alle politiche transumaniste di dominio, che i guru mondialisti continuano ad annunciare serenamente come imminenti, irreversibili e necessarie. E se per far leva sul consenso emotivo delle popolazioni da sostituire si devono creare i presupposti per ripetute stragi in mare di sventurati disperati, poco importa: la depopolazione è un altro dei pilastri della mostruosa agenda mondialista che le Sinistre occidentali sostengono e difendono. Elly Schlein, neosegretaria del Partito Democratico in Italia, è il perfetto volto da copertina di quest'agenda. De gustibus...

 

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