Re Carlo III e il GREAT RESET - Ma voi sapete chi è?
Dopo che per anni a "Great Reset" venivano associate risatine di compatimento verso i "complottisti", ora che è di pubblico dominio lo si associa sempre al faccione di Klaus Schwab, dimenticando invece quello di Carlo di Windsor, ora Re d'Inghilterra, che lo annunciò entusiasta e che lo sostiene con forza. Ecco perché gli uomini liberi devono combatterlo
In questi giorni durante i quali l'Inghilterra elabora il lutto per la morte della Regina Elisabetta, i cui funerali solenni avverranno il 19 settembre, è già stato proclamato Re il primogenito Carlo che verrà incoronato come Carlo III d'Inghilterra. Molti sono convinti che ormai la Corona sia soprattutto simbolica e identitaria per una nazione che non ha più il vecchio Impero Coloniale, sostituito dal Commonwealth, e credono che Carlo sia tutto sommato un bonaccione che ha subito un matrimonio combinato perché non ebbe la forza di imporsi, uno che fa qualche gaffe e che non disdegna qualche bicchiere di whiskey, insomma quella figura da rotocalco patinato, tutto sommato positiva, che viene venduta alle casalinghe che passano la giornata davanti alla TV a guardare le trasmissioni di gossip. Ebbene, niente è più lontano dalla realtà di questo! Vediamo bene cosa è ancora la Corona Reale inglese e chi è il signor Charles Windsor, in arte Re d'Inghilterra...
L'ex "Principe Carlo" è appena diventato il più grande proprietario immobiliare del mondo. Forse vi sorprenderà, ma la Corona britannica ha un patrimonio di 6.6 miliardi di acri [circa 26.709.359 km2] in Australia, Nuova Zelanda, Irlanda del Nord, Canada, Gran Bretagna e Isole Falkland, dimensione senza paragoni con altre concentrazioni di ricchezza sulla Terra.
Oltre alle “Crown Lands” e alle “Crown Corporations” che sono legalmente di proprietà del monarca britannico, un’organizzazione chiamata “The Crown Estate” è uno dei più grandi gruppi immobiliari del mondo. Descrivendo l’istituzione, che ogni anno versa il 25% dei suoi guadagni direttamente nelle casse del monarca, Die Welt Business ha dichiarato quanto segue: “Il Crown Estate possiede proprietà in tutto il Regno Unito, da castelli e cottage a terreni agricoli e foreste, oltre a parchi commerciali e centri commerciali. Possiede più della metà dell’intera costa del Regno Unito, il che le conferisce diritti d’asta di enorme valore per le attività commerciali offshore, come i parchi eolici.”
La Corona controlla quasi l’intero fondale marino (e metà della costa) del Regno Unito e tutte le aziende che desiderano costruire mulini a vento offshore nell’ambito del Green New Deal sono costrette ad affittare i loro fondali dal Crown Estate. Secondo Byline Times, la Corona diventerà “il più grande beneficiario dell’Agenda Verde del Regno Unito”, che ha recentemente presentato un piano in 10 punti per una “rivoluzione verde” e la completa decarbonizzazione entro il 2050. Chiunque sia confuso dall’esplosione dei prezzi delle fonti energetiche inefficienti in Inghilterra, non andrebbe lontano senza apprezzare la boiata delle pale eoliche sovvenzionate dai contribuenti.
Lo stesso principe Carlo ha dimostrato di non vedere la Corona come un’entità simbolica e nel 2013 è stato accusato di “lobbismo incontinente” quando decine di lettere personali (soprannominate "Memo del ragno nero") a parlamentari e al Primo ministro sono state rese pubbliche dopo un’intensa battaglia legale per tenerle segrete. Il biografo ufficiale di Carlo, Jonathan Dimbleby, ha persino scritto nel 2013 che, con la successione di Carlo alla Corona, le cose sarebbero diventate molto più pratiche e "che è in atto una tranquilla rivoluzione costituzionale".
Questo per quanto riguarda il vero potere, derivato dall'enorme ricchezza personale, unita al peso politico del Regno Unito che è potenza nucleare e Membro Permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU con diritto di veto. Ma parlavamo del "Great Reset", di cui Carlo è il primo promotore.
Carlo ha dimostrato questo approccio “più pratico” alla governance il 3 giugno 2020, quando è diventato il patrono ufficiale del Great Reset del World Economic Forum e ha persino lanciato ufficialmente il progetto twittando #TheGreatReset. Sul suo sito ufficiale (https://www.princeofwales.gov.uk/thegreatreset), il Principe ha lanciato il progetto affermando: “Oggi, attraverso la Sustainable Markets Initiative di His Royal Highness e il World Economic Forum, il principe di Galles ha lanciato una nuova iniziativa globale, The Great Reset”.
Carlo ha dimostrato il tipo di entusiasmo per la decarbonizzazione del mondo che si tende a trovare solo in un fanatico religioso che si propone come l’eco-guerriero dei monarchi, un re crociato di una nuova religione. Solo che invece dei musulmani in Terra Santa, i nostri nuovi eco-crociati collegati a Davos hanno preso di mira l'anidride carbonica e la civiltà industriale, l'agricoltura e gli "inutili mangiatori" che la causano, come la minaccia velenosa che deve essere distrutta. Carlo sembra vedere sé stesso camminare sulle orme del padre fondatore del WWF (quello che desiderava reincarnarsi in un virus per risolvere la sovrappopolazione, tanto per ricordare chi fosse) come nuovo portavoce di spicco per una trasformazione totale della società sotto un sacerdozio di governo verde del World Economic Forum.
Un'edizione del luglio 2022 dell'australiano Spectatorha giustamente caratterizzato l’attivismo misantropico del Principe nei seguenti termini: “L’ambientalismo di cui il Principe ha deciso di occuparsi in attesa di salire al trono non è una sorta di innocua attività apolitica di piantumazione di alberi o di salvataggio della foresta pluviale. Non sta abbracciando i panda o finanziando i santuari della fauna selvatica. Al contrario, si è impegnato in un’ibrida rivolta commerciale e politica che minaccia la sopravvivenza del sistema politico che è destinato a supervisionare. Oltre a essere un tradimento del cittadino comune, le sue azioni rappresentano un fallimento del suo unico dovere di futuro re: proteggere la monarchia costituzionale dal fascismo climatico e dal globalismo in ascesa.”
Naturalmente, sarebbe sciocco credere che Carlo sia un uomo solo, ignorando l’armata di collaboratori, cortigiani e grandi strateghi bizantini che ruotano attorno alla Corona, un’istituzione talvolta soprannominata “la Fonte di tutti gli onori”. La Fonte di tutti gli onori è un termine ufficiale che denota l’idea giuridica che tutta l’autorità per gli affari pubblici e privati emani dall’unica fonte della Corona e dalla sua discendenza ininterrotta.
La continuità è tutto, per l’impero, e l’importanza di mantenere istituzioni che trascendano le singole vite è sempre stato un punto di grande preoccupazione. In un mondo che, dopo il 1776, cominciava ad apprezzare l’autogoverno, la libertà e la democrazia come nuova modalità di auto-organizzazione, la “stabilità” delle istituzioni ereditarie fu gravemente minacciata. Non sarebbe esagerato dire che gli ultimi 250 anni sono stati caratterizzati dallo scontro tra questi due paradigmi opposti di organizzazione della società. Laddove un paradigma assume come autoevidente l’esistenza di diritti inalienabili per tutte le persone, l’altro sistema presume che gli unici diritti inalienabili siano quelli detenuti da una classe dirigente oligarchica che desidera governare su sudditi (alias: mangiatori inutili) i cui livelli di popolazione devono essere periodicamente abbattuti per facilitare la gestione.
L’idea che i diritti non possano essere concessi o negati da una stirpe superiore è un vero e proprio anatema per qualsiasi sistema oligarchico, anche se mascherato dietro il costume di una specie di democrazia progettata per placare le plebi, ma che non permette loro o ai loro rappresentanti di influenzare qualcosa di veramente significativo sulla loro realtà. È evidente che il nuovo re d’Inghilterra ha assunto i tratti e le disposizioni peggiori dell’oligarchismo, ha una visione elitaria del mondo e considera il popolo come plebe, come sudditi. Ed è normale che sia così, per uno educato e cresciuto in quell'ambiente.
Ma noi, popolo repubblicano di tutto il mondo, non possiamo accettare la visione ideologica piramidale della società che oggi è assunta anche dal Gotha della Finanza e che, tramite USA e UK, l'oligarchia mondialista vuole imporre al mondo intero tramite l'Agenda 2030 e il Great Reset, ovvero la propria visione del mondo da realizzare in quello che chiamano "The New Rules Based Global Order". Non possiamo tollerare che al posto del Bene Comune, che è il fine della politica, si imponga il "Porco Comodo dei ricchissimi" che, per farlo accettare ai sudditi, alla plebaglia, ai mangiatori inutili, viene fatto passare per il "Bene della Terra" e per lo "Sviluppo sostenibile" tramite la manipolazione mediatica e la diffusione di ideologie ambientaliste radicali, antiumane e atee, ovvero slegate dal senso vero del rispetto per l'ambiente che è quello di svolgere il compito di custodia affidato all'uomo dal Creatore. Su questo bisognerà necessariamente tornare con articoli a parte.
A Carlo III e ai suoi pochi sodali ricchissimi che si ritengono i "padroni del Mondo" dobbiamo, nel frattempo e per sempre, opporci con tutte le forze se teniamo alla libertà e alla vera democrazia, prima che carestie di massa e morte per congelamento derivate dalla Green Economy investano noi tutti per non aver fatto la nostra parte.