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Pensiero e Idee 01-09-2022

Imperativo categorico: abolire la Legge Lorenzin sui vaccini

L'influenza che le industrie farmaceutiche esercitano sulle istituzioni italiane ha imposto l'adozione di misure sanitarie calate dall'alto in misura sempre crescente, dapprima con l'obbligo vaccinale per i bambini oer malattie che prima non lo richiedevano e poi con la deriva della gestione pandemica del Covid-19. Bisogna ripristinare la sovranità popolare.

 

 

Uno dei rischi mortali del sistema democratico impostato sul capitalismo liberale si presenta in modo inevitabile quando si raggiunge la fase matura, come è oggi nel cosiddetto Occidente. Questo problema consiste nell'accumulo di enormi concentrazioni di ricchezze che vengono inesorabilmente sottratte al sistema degli Stati e generano centri di potere "extranazionali" (off shore) che tendono altrettanto inesorabilmente a diventare "sovranazionali", cioè a impattare dall'alto sulla politica interna dei vari Stati, tramite il potere del denaro che fa leva sulla natura corrotta e corruttibile degli esseri umani.

Sono molti i casi che andrebbero sottoposti ad esame per la loro capacità di "lobbying" presso gli organi decisionali e mi riprometto di tornare sull'argomento anche da altri punti di vista, ma negli ultimi anni è senz'altro il caso delle industrie farmaceutiche (Big Pharma) quello che ha toccato da vicino la vita e il corpo delle persone.

Soprattutto l'Italia è diventata un vero e proprio campo di sperimentazione, fin dai tempi del Governo Renzi. La figura chiave fu l'ex Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che promosse l'introduzione per legge di crescenti obblighi vaccinali per i bambini, nonostante le malattie dell'infanzia fossero da sempre state superate dalle generazioni precedenti senza bisogno di queste terapie; terapie che sono meno efficaci dell'immunizzazione naturale e producono effetti collaterali, statisticamente riscontrati in misura non irrilevante, anche gravi e permanenti.

Nell'ultima legislatura, la figura chiave è stato invece il Ministro della Sanità Roberto Speranza, sempre pronto e prono nello svolgere il ruolo di terminale istituzionale dei desiderata di Big Pharma, promuovendo una politica di adesione pedissequa e senza confronto di idee a quanto suggerito da fonti sovranazionali, in particolar modo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Sul ruolo di enti politici sovranazionali come ONU, OMS, UE, UNESCO, FAO, NATO, BCE, Federal Reserve e altri, tornerò in un prossimo futuro perché è sempre attinente al problema della sottrazione di sovranità al popolo e, quindi, un problema di transizione dalla democrazia a una sempre più palese tecnocrazia, un tema al quale come politologo sono particolarmente interessato. Ma restiamo per questa volta all'aspetto sanitario nella Repubblica Italiana.

Rebus sic stantibus, chiunque abbia a cuore la democrazia e la libertà personale deve capire che la lotta contro questi potentati sovranazionali è oggi il primo dei punti programmatici di ogni azione politica. Anzi, ne è la premessa, la conditio sine qua non da cui tutto deve discendere. L'alternativa è quella di dover subire per legge l'imposizione di misure che soddisfano gli interessi delle industrie farmaceutiche (quindi farmaci obbligatori per ogni cosa), delle industrie del settore energia (cambi di stile di vita imposti da campagne di propaganda mirate), delle industrie alimentari (cambio della dieta), delle industrie di armi (guerre continue).

Nel caso preso in esame da questo articolo, va promossa un'azione di destrutturazione di tutto l'impianto legislativo in materia vaccinale costruito a partire dal 2014 e bisogna dire chiaro alla luce del sole che le tutele previste dalla Costituzione vanno ribadite con delle modifiche specifiche, in quanto abbiamo potuto constatare negli ultimi 3 anni come anche articoli della Legge Fondamentale assai chiari siano stati violati, o si sia cercato di interpretarli in maniera arbitraria. Va fatta chiarezza, una volta per tutte, prima abrogando le norme in vigore - particolarmente la Legge Lorenzin sui vaccini - e poi riformando l'art. 32 della Costituzione nel senso della ancora maggiore tutela dell'inviolabilità del corpo delle persone da parte dello Stato.

L'alternativa è tra combattere fino alla vittoria o rimanere inerti fino alla totale sottomissione, fatta di razionamenti alimentari ed energetici, ripetute vaccinazioni e restrizioni crescenti della libertà di parola e di movimento. Tertium non datur.

 

 

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