NESSUNA AFFINITA' TRA RATZINGER E HEGEL: DIMOSTRAZIONE
A ulteriore spiegazione del precedente articolo, offro una analisi sintetica e ragionata sulle sostanziali inconciliabilità fra il sistema di pensiero dei due filosofi, da taluni accomunati con grande sfoggio di spocchia inferiore solo all'ignoranza della materia

Negli ultimi anni, alcune voci prive di adeguata preparazione filosofica hanno tentato di accostare il pensiero di Joseph Ratzinger a quello di Georg Wilhelm Friedrich Hegel, sostenendo l'influenza hegeliana sul teologo e papa emerito. Tale tesi non solo è errata, ma dimostra una grave superficialità nell'analisi dei due pensatori. Attraverso un confronto rigoroso, si evidenzierà come le differenze tra Hegel e Ratzinger siano profonde e inconciliabili, e come chi sostiene il contrario si basi su citazioni decontestualizzate senza cogliere la coerenza interna del pensiero ratzingeriano.
1. La Concezione di Dio: Trascendenza contro Immanenza
Uno dei punti di massima divergenza tra Ratzinger e Hegel riguarda la concezione di Dio.
Hegel: Dio è concepito come Spirito Assoluto che si sviluppa attraverso la dialettica storica. La divinità non è separata dal mondo, ma si realizza progressivamente nella storia umana.
Ratzinger: Dio è il Creatore trascendente, personale, che esiste al di fuori del tempo e dello spazio. La sua Rivelazione avviene nella storia, ma non si identifica con essa, e la sua essenza resta immutabile ed eterna.
Differenza inconciliabile: mentre per Hegel Dio coincide con il divenire storico, per Ratzinger Egli è distinto dalla storia e non è soggetto ad alcun divenire.
2. La Visione della Storia: Necessità Dialettica o Libertà e Rivelazione?
Il secondo punto di contrasto riguarda la visione della storia e il suo significato filosofico e teologico.
Hegel: La storia si muove attraverso un processo dialettico di tesi, antitesi e sintesi, volto al progressivo dispiegamento dello Spirito Assoluto. La storia ha una razionalità intrinseca e segue una logica necessaria.
Ratzinger: La storia è il luogo dell'intervento divino, ma non è guidata da una necessità immanente. Essa è segnata dal peccato e dalla libertà umana, e il suo senso è dato dalla Rivelazione e dalla promessa escatologica della salvezza.
Differenza inconciliabile: la storia hegeliana è un processo necessario e razionale, mentre per Ratzinger è il luogo della libertà e del peccato, ma anche della grazia e della salvezza.
3. La Verità: Costruzione Dialettica o Dono Rivelato?
Un'altra differenza cruciale riguarda la concezione della verità.
Hegel: La verità è dinamica e si realizza attraverso il processo dialettico, risultando dal superamento delle contraddizioni.
Ratzinger: La verità è eterna e immutabile, pienamente rivelata in Cristo. La teologia non crea la verità, ma la riceve dalla Rivelazione e la interpreta alla luce della Tradizione.
Differenza inconciliabile: Hegel vede la verità come una costruzione storica in divenire, Ratzinger come un dono trascendente e definitivo.
4. Religione e Filosofia: Subordinazione o Fondamento?
L’approccio alla religione è un altro aspetto che distingue radicalmente i due pensatori.
Hegel: La religione è una forma inferiore di coscienza rispetto alla filosofia; essa esprime la verità in modo simbolico, mentre la filosofia la esprime concettualmente. Il Cristianesimo è la religione più alta, ma viene superato dalla filosofia.
Ratzinger: La religione cristiana è la piena Rivelazione di Dio e non può essere ridotta a simbolo o superata dalla filosofia. La teologia è al servizio della fede e non ne è padrona.
Differenza inconciliabile: Hegel subordina la religione alla filosofia, Ratzinger la considera l’unica via alla verità.
5. L’Escatologia: Immanenza o Trascendenza?
Infine, il concetto di escatologia dimostra ancora una volta l’incompatibilità tra le due prospettive.
Hegel: L’escatologia è immanente; il compimento della storia avviene all’interno del mondo attraverso la realizzazione dello Spirito Assoluto.
Ratzinger: L’escatologia è trascendente; la storia non si chiude in sé stessa, ma trova il suo compimento nella seconda venuta di Cristo e nel Regno di Dio.
Differenza inconciliabile: Hegel vede il fine ultimo della storia nel mondo, Ratzinger in Dio.
Conclusione: Una Tesi Errata e Frutto di Superficialità
Alla luce di questo confronto, risulta evidente che chi sostiene un’affinità tra Ratzinger e Hegel non ha compreso né il primo né il secondo. Il tentativo di costruire un Ratzinger "hegeliano" si basa su un uso arbitrario e decontestualizzato di alcune sue affermazioni, ignorando la coerenza complessiva del suo pensiero.
Chi propaga questa tesi non solo dimostra di non avere la minima competenza filosofica, ma diffonde errori che, seppur in ambienti ristretti e settari, rischiano di confondere chi non ha gli strumenti per riconoscerne la falsità. La speculazione teologica di Ratzinger, pur aperta al dialogo con la modernità, non ha nulla a che vedere con l'idealismo tedesco e con la dialettica storicista hegeliana.
In conclusione, l’accostamento tra Ratzinger e Hegel è privo di fondamento. Esso rivela non solo una lettura superficiale e frammentaria delle loro opere, ma anche un’irresponsabile distorsione intellettuale. Chiunque continui a sostenere tale tesi con spocchia e arroganza non fa che confermare la propria ignoranza filosofica e teologica.