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Pensiero e Idee 27-03-2025

FANTOZZI COMPIE 50 ANNI

Il 27 marzo 1975 uscì nelle sale cinematografiche italiane il primo film di quella che poi divenne una saga sul personaggio di Ugo Fantozzi, potente critica alla società consumista piccolo borghese

 

 

Usciva nelle sale 50 anni fa il capolavoro assoluto "Fantozzi", denuncia antesignana della deriva nichilista post sessantottina propria della nuova civiltà consumista, costruita sul modello piccolo borghese post cristiano di un Paese non più rurale ma urbanizzato, secolarizzato e vassallo degli USA, seppur con ancora inciso nel DNA un retaggio fascista e feudale nei rapporti sociali, contrastato interiormente da derive anarchiche, frammiste a un leninismo rivoluzionario frainteso e macchiettistico, come è stato in fin dei conti il comunismo italiano nella sua concretizzazione.
Fatto il pippone politologico valevole comunque come perpetua lode al dissacrante, ateo e tragicamente pessimista Paolo Villaggio - che con Pier Paolo Pasolini e col filosofo cattolico Augusto Del Noce fu il più acuto critico degli effetti della rivoluzione sessantottina - aggiungo che ho tanto riso con i primi 4 film di Fantozzi (soprattutto i primi due, autentici capolavori) che sono diventati proverbiali capisaldi dell'immaginario collettivo nella disgraziatissima Repubblica Italiana.
Tutti abbiamo riso per una scena con il rag. Filini, con il geom. Calboni, con la signorina Silvani, con la moglie Pina, con il Megapresidente Galattico o con un Megadirettore naturale, a metà fra la vita lavorativa, il tempo libero e la quotidiana routine familiare.
Di queste risate sono debitore a Villaggio perché mi hanno aiutato ad affrontare le miserie della vita, dell'umanità e della mia persona, con la giusta misura di chi - cattolico convinto come me - non si fa sconti e non cerca alibi, ma si rende conto di quanto la propria persona sia insufficiente e inadeguata, sempre e comunque, da qualsiasi punto di vista.
E a quel punto, se uno non è così stupido e presuntuoso da non capirlo, cerca di ridere per non piangere o, cosa assai peggiore, per non cominciare a puntare il dito contro gli altri.
Tanto, alla fine, rimanendo sul piano strettamente storico e materiale, la sola verità è che "la corazzata Potiomkin è una cagata pazzesca"!

 

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